Il monologo di Salvini al Tg1: «Mia figlia mi ha chiesto ‘chi è quel signore che ti attacca?’»

12/04/2020 di Redazione

«Mia figlia mi ha chiesto ‘chi è quel signore che ti attacca?’». Il topos dei bambini che chiedono conto ai loro papà politici delle posizioni dell’avversario di turno è stato utilizzato iù volte da Matteo Salvini che, anche nella serata di ieri, nel corso dell’edizione del Tg1, ha avuto modo di rispondere a Giuseppe Conte senza contraddittorio, intervistato all’interno del Tg1 dalla giornalista Emma D’Aquino.

LEGGI ANCHE > La Rai accoglie la richiesta di Giorgia Meloni: «Leader opposizioni avranno diritto di replica»

Monologo Salvini al Tg1, le parole sulla figlia

La richiesta di Salvini e di Giorgia Meloni è stata quella di ottenere uno spazio ad hoc per poter parlare e replicare alle parole di Giuseppe Conte che, nella serata del 10 aprile, si era rivolto alla nazione per estendere le misure di lockdown fino al 3 maggio, e che aveva accusato Matteo Salvini e Giorgia Meloni di diffondere false informazioni sul Mes. Spazio che, a quanto pare, è stato ottenuto, anche dopo una richiesta ben precisa partita dalla commissione di Vigilanza e, in modo particolare, dai rappresentanti dei partiti di opposizione.

Matteo Salvini ha sfruttato i minuti che gli sono stati riservati utilizzando la sua versione ‘il populismo spiegato a mia figlia’. Il leader della Lega, infatti, ha affermato: «Guardi, non perdo tempo a far polemiche, mia figlia ieri sera mi ha chiesto “Papà ma perché quel signore in televisione ce l’ha con te, ti attacca e ti insulta?” – ha detto Salvini – e io le ho risposto “Lascia stare, è Pasqua, si perdona”».

Quel signore, ovviamente, sarebbe Giuseppe Conte. Ultimamente, Matteo Salvini ha postato sempre di più le fotografie di sua figlia sui social network. Una strategia piuttosto discutibile. Anche perché, quando ci fu l’episodio dell’altro figlio di Salvini sulla moto d’acqua della Polizia ripreso da un giornalista di Repubblica, il leader della Lega aveva polemizzato sull’utilizzo dei minori per far passare messaggi politici.

Share this article