Il “Piano operativo umanitario” che modificherà il Memorandum Italia-Libia

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha spiegato alla Camera le proposte di modifica dell’accordo Italia-Libia che verranno presentate alla prossima commissione, dopo la conferma da parte di Al Serraji della disponibilità a rivedere i punti del Memorandum prima del prossimo rinnovo previsto per il 2 febbraio.

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Luciana Lamorgese ha presentato ai deputati il “Piano operativo umanitario” che verrà sottoposto all’attenzione della prossima convocazione del comitato italo-libico. Le proposte di modifica al memorandum che verranno proposte dal governo italiano si sviluppano intorno a 4 punti centrali: centri di detenzione, corridoi umanitari, controllo delle frontiere al sud della Libia e un nuovo piano di progetti per il paese.

Il primo punto segna l’obbiettivo italiano «di migliorare le condizioni di vita dei migranti e di garantire il rispetto dei diritti umani – ha spiegato Lamorgese – in vista di una graduale chiusura di questi centri favorendo il loro trasferimento in altre strutture per arrivare a centri gestiti direttamente dalle agenzie dell’Onu». Per quanto riguarda invece i corridoi umanitari, Lamorgese ha evidenziato che si tratta dello «strumento più significativo che abbiamo», ma aggiungendo che sono necessari «strumenti ordinari per affrontare questa situazione». L’Italia quindi chiede iniziative bilaterali per i corridoi umanitari, ma anche il rafforzamento dei confini terrestri al confine meridionale della Libia, in parallelo a un rafforzamento dei progetti Oim che gestiscono i rimpatri volontari assistiti. Per quanto riguarda gli investimenti italiani in Libia, Lamorgese ha confermato l’intenzione del governo di rinnovare il progetto «Il ponte di solidarietà» fornendo nuovi  mezzi di soccorso, ambulanze, materiali alle scuole e agli ospedali, farmaci.

Il memorandum nel complesso è stato difeso da Lamorgese, che ha sottolineato come abbia «contribuito a ridurre del 97 per cento i flussi migratori dalla Libia e, dato oggettivo, anche il numero delle morti in mare». Parole che però non sono state ben accolte nemmeno dagli esponenti della maggioranza. Il deputato Matteo Orfini ha infatti commentato l’intervento del ministro dell’Interno come «imbarazzante e ipocrita». «”I lager sono centri di migranti. Il memorandum una cornice da difendere – ha aggiunto Orfini –  I libici partner affidabili”. Davvero vogliamo continuare a far finta di non sapere?».

(Credits immagine di copertina: Sven Hoppe/dpa)

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