La stretta di Facebook sui contenuti che riguardano il processo a Derek Chauvin

Facebook vuole proteggere la memoria di George Floyd evitando che l'odio sul social sfoci in atti di violenza quando il verdetto sarà emesso

19/04/2021 di Ilaria Roncone

Facebook sta intervenendo sempre più concretamente nella moderazione dei contenuti che riguardano il processo Derek Chauvin, il poliziotto accusato di aver ucciso George Floyd, mano a mano che si avvicina il giorno del verdetto. Per la morte di George Floyd il 25 maggio 2020, scintilla che ha dato vita al movimento globale del Black Lives Matter, Chauvin sta affrontando un processo in cui è accusato per omicidio involontario di secondo grado, omicidio colposo e omicidio di terzo grado. Il processo è cominciato il 29 marzo e dovrebbe terminare a breve, ragion per cui Facebook provvederà anche a cancellare tutti i post che scherniscono la morte di George Floyd.

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Minneapolis “località ad alto rischio” e memoria George Floyd a riparo

Tramite la vicepresidente della moderazione dei contenuti Monika Bickert, Facebook ha affermato di stare adottando delle pratiche di moderazione extra attorno al processo di Derek Chauvin. Minneapolis è stata dichiarata «località ad alto rischio» per la possibilità, una volta pronunciato il verdetto, che delle persone si organizzino per protestare in maniera violenta. Oltre a questo, Facebook si occuperà di rimuovere tutti i contenuti che «lodano, celebrano o deridono la morte di George Floyd» per «proteggere la sua memoria e i membri della sua famiglia da molestie e abusi».

In un post sul blog Facebook si parla di “Preparazione al verdetto del processo a Derek Chauvin”. Si legge: «I nostri team lavorando h24 per scovare potenziali minacce dentro e fuori Facebook e Instagram così da proteggere le proteste pacifiche e limitare i contenuti che potrebbero alimentare disordini civili e violenze. Questo include l’identificazione e la rimozione di tutti gli inviti a portare armi nell’area di Minneapolis, considerata temporaneamente ad alto rischio».

Facebook processo Derek Chauvin: il social contatto con le forze dell’ordine

Nel post Facebook spiega la diversità di trattamento dei contenuti che parlando del poliziotto rispetto a quelli che parlano del simbolo della rivolta dei BLM. Facebook ha spiegato di considerate Chauvin un personaggio pubblico per «essersi esposto volontariamente agli occhi dell’opinione pubblica», affermando che cancellerà gli attacchi «gravi» dando comunque la possibilità di parlare del processo in maniera critica. Diverso il discorso per George Floyd, che viene considerato un privato cittadino e – per questo – Facrbook gli garantisce un livello maggiore di protezione.

Questa la ragione per cui se il poliziotto viene protetto da attacchi diretti e violenti, George Floyd e la sua memoria sono ancor più tutelati dal social di Mark Zuckerberg. Infine Facebook ha dichiarato di «essere in contatto con le forze dell’ordine locali, statali e federali dato il rischio di violenza a seguito dell’annuncio del verdetto, qualunque esso sia».

(Immagine copertina social: IPP/zumapress)

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