Modena, Rifiutata dalla palestra perché indossava il velo: «Niente suore né Batman qui»

Una giovane cittadina italiana di origine marocchine non ha potuto iscriversi nella palestra di Mirandola, in provincia di Modena, perché indossava il velo. In toni coloriti il proprietario le avrebbe fatto capire che il suo abbigliamento non era consono all’ambiente. Lei denuncia la discriminazione, e il Comune è dalla sua parte.

Modena, Rifiutata dalla palestra perché indossava il velo: «Niente suore né Batman qui»

Niente Batman o suore qui: questa sarebbe stata la motivazione addotta dal proprietario della palestra quando Khadija Tajeddine gli ha chiesto perché non potesse iscriversi alla palestra. La ragazza di 28 anni, cittadina italiana dal 2016, ha raccontato che l’uomo « ha rifiutato la mia iscrizione poiché mi vesto in modo poco occidentale. Ho chiesto chiarimenti e ha risposto che nella sua palestra non iscrive Batman o suore, alludendo al velo che copre il mio capo». La ragazza, arrivata in Italia nel 1999, si è diplomata all’istituto “luosi”, e ha poi conseguito la laurea triennale in lingue e letterature straniere  e la magistrale in relazioni internazionali, ora lavora come interprete ed è presidente del comitato locale per la pace. Proprio da lì è arrivata la sua denuncia, tramite una lettera indirizzata al sindaco di Mirandola. «Conosco la legge, la Costituzione e i suoi principi e i suoi precetti, e ciò che mi è successo non ha scusanti» ha concluso la ragazza nata in Marocco, che ha già ricevuto il pieno supporto dell’Amministrazione Comunale.

 

(Credits immagine copertina: foto generica Pixabay License)

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