Il ministro Tria ancora vicino alle dimissioni, fermato da Mattarella
25/10/2018 di Redazione
La salita dello spread tra Btp e Bund prima e dopo la bocciatura della manovra finanziaria da parte della Commissione Ue ha fatto crescere la tensione nel governo, con i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini intenzionati sulla legge di Bilancio a non invertire la rotta. La linea dura dei leader di M5S e Lega avrebbe generato una nuova frattura con il ministro dell’Economia Giovanni Tria, che in questi giorni avrebbe anche pensato di lasciare il suo incarico.
Il retroscena: il ministro Tria pronto a rassegnare le dimissioni, no di Mattarella
Secondo quanto raccontato oggi dal quotidiano La Stampa (retroscena di Alessandro Barbera) il titolare del dicastero di via XX Settembre sarebbe arrivato a un passo dalle dimissioni sabato scorso, dopo la riunione del Consiglio dei ministri sul decreto fiscale, quando Di Maio e Salvini hanno ribadito il loro no a rivedere al ribasso gli obiettivi di deficit/pil, fissati per il 2019 al 2,4%. Solo l’intervento del presidente della Repubblica avrebbe fermato Tria, deciso a farsi da parte.
La preoccupazione del ministro per l’equilibrio dei conti con uno spread alto, che da diversi giorni è oltre la soglia dei 300 punti base, è palese. Ieri Tria ha dichiarato: «È chiaro che questi livelli pongono un problema al sistema bancario e, in particolare, alle banche più deboli». Per affrontare eventuali difficoltà, ha aggiunto, «si può fare in vari modi, e comunque il sistema bancario italiano è più solido». Poi il ministro ha continuato dicendo che lo spread sopra i 300 punti «non è una febbre a 40 ma neanche 37 ed è un livello che non possiamo sopportare se si prolunga troppo».
(Foto di copertina da archivio Ansa: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il ministro dell’Economia Giovanni Tria in occasione della cerimonia di premiazione dei vincitori dell’Eni Award 2018, il 22 ottobre. Credit immagine: ANSA / UFFICIO STAMPA QUIRINALE / FRANCESCO AMMENDOLA)