I ministri del fu governo Conte avevano una chat intitolata «Gli incaricati»

Si sentivano già con il ministero in tasca. La lista presentata da Giuseppe Conte con i nomi per il suo possibile esecutivo, che era stata sottoposta al presidente della Repubblica, è stata svelata ieri da Luigi Di Maio in diretta su Facebook. E i membri del possibile governo ci credevano a tal punto da aver avviato anche dei personali canali di comunicazione privata.

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Ministri governo Conte: la chat «Gli incaricati»

In un retroscena pubblicato questa mattina dal quotidiano La Repubblica, spunta anche il nome della chat di WhatsApp attraverso cui si scambiavano messaggi i vari ministri indicati dal gruppo di lavoro del Movimento 5 Stelle e della Lega. Il titolo della chat sulla nota applicazione di messaggistica istantanea aveva il nome profetico, pronto a cambiare in caso di nomina piena, de «Gli incaricati».

Secondo il giornalista di Repubblica, nella chat i ministri si scambiavano pareri sulle possibili mosse successive al giuramento. Senz’altro, una nota di colore. Ma la lista di ministri era pronta, era stata stilata dopo tante trattative al tavolo di lavoro del Movimento 5 Stelle e della Lega ed è stata sottoposta all’attenzione del Capo dello Stato che proprio sul nome di un ministro, Paolo Savona all’economia, ha espresso le perplessità che hanno portato alla rottura dell’esperienza di governo di Giuseppe Conte.

Ministri governo Conte, la lista diffusa da Di Maio

I frequentatori della chat, a quanto pare, dovevano essere, per iniziare, Luigi Di Maio come vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Matteo Salvini come altro vicepremier e possibile ministro dell’Interno. In base alle indicazioni fornite dal leader del Movimento 5 Stelle, gli altri componenti della squadra di governo sarebbero dovuti essere: Riccardo Fraccaro per i Rapporti con il parlamento; Giulia Bongiorno alla Pubblica amministrazione; agli Affari regionali e autonomie Enrica Stefani; al Sud Barbara Lezzi; al ministero per la Disabilità Lorenzo Fontana; agli Esteri Luca Giansanti; alla Giustizia Alfonso Bonafede; alla Difesa Elisabetta Trenta; alle Politiche agricole Gianmarco Centinaio; alle Infrastrutture Mauro Coltorti; all’Istruzione Marco Bussetti; ai Beni culturali e turismo Alberto Bonisoli; alla Salute Giulia Grillo.

La lista, però, si è ridotta a carta straccia dopo la rinuncia di Giuseppe Conte. E, insieme alla lista, immaginiamo che sarà stata cancellata anche la chat di WhatsApp. Sergio Mattarella ha visualizzato e non ha risposto.

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