Cos’è questa storia che Salvini vuole portare un ministero dell’Intelligenza artificiale a Milano

Si tratta di una proposta che sorride e ammicca alla Lega Nord di qualche tempo fa. Fa strano pensare che il ministero proposto sia quello della digitalizzazione

05/09/2022 di Redazione

L’artificio dell’intelligenza artificiale. Matteo Salvini, leader della Lega, intervenuto al forum di Cernobbio nella giornata di ieri, in un minuscolo spazio ritagliato all’interno della sua lunga arringa contro le sanzioni alla Russia (con tanto di mani nei capelli della sua vicina di tavolo Giorgia Meloni), ha tirato fuori una vecchia idea che sa tanto di Lega Nord, quella delle autonomie, quella che puntava ad allontanare da Roma le sedi principali delle istituzioni. Così, Matteo Salvini rilancia una proposta che lui definisce concreta per il prossimo governo (del quale, con ogni probabilità, farà parte): quella di trasferire un ministero per l’intelligenza artificiale, per l’innovazione e per la digitalizzazione a Milano.

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Ministero per l’intelligenza artificiale, la proposta di Salvini di istituirlo a Milano

Quali sono le basi per cui Matteo Salvini vorrà portare questo ministero per l’intelligenza artificiale a Milano? È proprio lui a dirlo: «A Milano perché ci sono i brevetti, ci sono grandi sedi: senza togliere niente a nessuno. Un di più: è il bello dell’autonomia, quello di valorizzare i territori». Dunque, una proposta che va esattamente nella direzione di quelle idee che, una volta, facevano parte del vecchio partito rinnovato successivamente da Salvini. Una mossa che punta a riconquistare, forse, parte di un elettorato che la Lega del prima gli italiani aveva lasciato un po’ per strada.

Tuttavia, ci sono due aspetti che Matteo Salvini dovrebbe considerare. Il primo: l’Italia ha già un ministero per la Transizione Digitale. Il suo lavoro – indipendentemente da come sia stato guidato fino a questo momento – è centrale per lo sviluppo digitale del Paese e non può essere messo al centro di provvedimenti di bandiera (come quello di portare una sede ministeriale a Milano). Il secondo: in passato, alcune sedi ministeriali erano già state trasferite a Milano. Lo aveva fatto, come uno degli ultimi suoi atti, Silvio Berlusconi nel 2011. Non a caso inaugurando, insieme a Umberto Bossi, le sedi del ministero per la Semplificazione e per il Federalismo a Monza. Alla fine, però, una pioggia di ricorsi portò a una decisione del giudice che diede torto al governo e che cancellò quel progetto di dislocazione territoriale.

Foto IPP/Mario Romano – Cernobbio

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