Il giornalista denunciato dalla moglie di Colin Firth: «Voleva rovinarla con i suoi articoli»

07/03/2018 di Redazione

La vittima di quello che, se confermato, potrebbe essere definito stalking è Livia Giuggioli, la moglie del noto attore britannico Colin Firth. La cosa preoccupante è che l’autore delle minacce e di veri e propri ricatti potrebbe essere un giornalista italiano che, in passato, ha ricoperto il ruolo di corrispondente dell’Ansa. A dare notizia del fatto è il quotidiano La Repubblica, che ha descritto nel dettaglio la vicenda.

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Il giornalista sarebbe stato un amico d’infanzia della Giuggioli – che è nota al grande pubblico per essere la compagna dell’attore di Bridget Jones ma anche per essere un’imprenditrice molto impegnata nel sociale, soprattutto nel campo dell’ecologia – e non avrebbe accettato il fatto di dover uscire dalla vita della donna. Per questo continuava a inviarle messaggi, tutti ignorati dalla donna per non nuocere alla sua reputazione e a quella del compagno (oltre al fatto di non voler turbare la serenità dei due figli).

Il ricorso alla denuncia, tuttavia, si sarebbe reso necessario quando Colin Firth ha ricevuto una mail – inviata dal giornalista – con delle foto di nudo della stessa Giuggioli. La donna sarebbe stata costretta a cambiare le proprie abitudini di vita e ad avere sempre più paura in tutti suoi semplici gesti quotidiani. Le attività persecutorie sarebbero durate per circa otto mesi, tra il 2016 e il 2017.

MINACCE MOGLIE COLIN FIRTH, GLI ARTICOLI USATI COME LEVA PER SPAVENTARLA

A questo si aggiungerebbe anche un’altra aggravante. Il giornalista avrebbe abusato del suo ruolo pubblico per continuare ad alzare l’asticella delle sue minacce. L’articolo di Repubblica, firmato da Maria Elena Vincenzi, sostiene che l’uomo avrebbe detto agli investigatori che hanno perquisito l’abitazione: «Non voleva clamore? Domani uscirà un bell’articolo. Questa è informazione, perché se si fosse chiamata Maria Rossi tutto ciò non sarebbe accaduto. So le sue conoscenze e dove può arrivare». Ora la vicenda è tra le mani degli inquirenti.

(FOTO: ANSA/ETTORE FERRARI)

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