Mimmo Lucano critica Salvini sull’immunità e lui risponde: «Faccio il ministro, paura non ne ho»

03/04/2019 di Enzo Boldi

Dopo la pronuncia della Corte di Cassazione che ha chiesto il ritiro dell’ordinanza sul divieto di dimora nella sua Riace, l’ex sindaco calabrese ha lanciato una provocazione a Matteo Salvini che – al momento della pubblicazione degli atti di accusa nei suoi confronti – aveva esultato sui social e in diretta televisiva. Poi la storia dei mesi successivi ha raccontato di un ministro che si è celato dietro l’immunità per fuggire al processo per sequestro di persona sul caso della Nave Diciotti e Mimmo Lucano si è tolto qualche sassolino dalla scarpa.

«Il Viminale si è costituito parte civile contro di noi – ha detto Mimmo Lucano mercoledì mattina a Circo Massimo, su radio Capital -. Io mi difendo nel processo, non dal processo. Io sono ultimo, una persona debole che non ha nessuno, mentre lui (Salvini, ndr) che è così forte ha avuto paura di farsi processare. Con i 5 Stelle rappresenta il potere e si permette queste scelte». Il riferimento è chiaro, con il ministro dell’Interno che, non appena ricevuto la notifica del Tribunale, aveva prima gonfiato il petto per poi scegliere la via della richiesta di immunità parlamentare al Senato.

Mimmo Lucano accusa il ministro che, però, dice di non aver paura

«Non ho paura dei processi,  anche perché ne avrò tanti altri – ha risposto Matteo Salvini nel pomeriggio alle parole di Mimmo Lucano -. Se avessi paura non dovrei fare il ministro dell’Interno. Quello che ho fatto l’ho fatto per difendere l’interesse nazionale». Il fatto è che, semmai si dovesse ripetere un caso simile a quanto accaduto con la Nave Diciotti, il ministro – a differenza del sindaco di Riace o di qualsiasi altro libero cittadini italiano – potrebbe ricorrere di nuovo al voto dell’Aula che gli garantirebbe – di nuovo – l’immunità parlamentare.

Per Salvini a Riace c’è stata una deportazione dei migranti

«Penso che sviluppare i paesi in Calabria, in Sardegna, in Lombardia con l’immigrazione di massa non sia il futuro dell’Italia. Al di là dei reati che possono esserci o non esserci, pensare che il ripopolamento e ringiovanimento di un territorio passi dall’arrivo di migliaia di immigrati, secondo me è un modello di sviluppo sbagliato – ha aggiunto Salvini in riferimento all’inchiesta su Riace -. Fossi un sindaco calabrese mi occuperei di dare un futuro ai giovani della mia terra al posto di deportare i migranti».

(foto di copertina: ANSA/ETTORE FERRARI + ANSA / MATTEO BAZZI)

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