Milano: pedofilo condannato a 9 anni. Seguì e violentò di due bambine

08/05/2018 di Redazione

Condannato a 9 anni di carcere in abbreviato Sergio Marziano, l’uomo che venne fermato il 4 ottobre scorso dalla Squadra Mobile con l’accusa di violenza sessuale per un’aggressione, avvenuta qualche settimana prima, nei confronti di una bimba di 6 anni in via Bramante, nella “Chinatown” di Milano.

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Dalle indagini emerse come l’uomo, nel marzo 2016, abusò, dopo averla individuata e seguita, anche un’altra bambina affetta da sindrome di Down. La sentenza è stata emessa dal gup Elisabetta Meyer che ha accolto la richiesta dei pm Luca Gaglio e Gianluca Prisco e, come già avvenuto negli ultimi processi del genere a Milano, non ha applicato la continuazione tra le due violenze e, dunque, nessuno sconto di pena.

Il caso è paradossale perché fa riflettere proprio sul percorso che dovrebbe effettuare chi è condannato per reati di pedofilia. Un percorso, che però in questo caso, fallisce. Marziano era stato scarcerato nel gennaio 2016 dopo essere stato condannato nel 2013 perché aver tenuto in auto peluches per adescare ragazzine. Le accuse variavano da tentata prostituzione minorile, atti osceni e corruzione di minorenni a 4 anni e 3 mesi. L’uomo era stato in cura con un’equipe specializzata.

Il giudice ha anche riconosciuto risarcimenti provvisionali alle due bimbe e ai loro familiari (quelli della piccola cinese -riporta Ansa – erano assistiti dal legale Laura Panciroli). Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti l’uomo, due mesi dopo la scarcerazione, aveva individuato la bimba in un ascensore di una fermata della metropolitana a Milano e l’aveva seguita a lungo fino a molestarla in un luogo appartato. Il 3 ottobre scorso, poi, gli investigatori, in accordo con la Procura, avevano deciso di diffondere le immagini, ricavate dalle telecamere di sorveglianza, dell’uomo che si allontanava dopo gli abusi nei confronti della bimba cinese avvenuti qualche settimana prima. E grazie proprio a quei fotogrammi diffusi che l’uomo era stato riconosciuto e fermato a Monza.

Marziano, secondo i pm, è stato ritenuto “socialmente pericoloso”: da qui la richiesta di nessun sconto di pena (se non quello di un terzo per il rito abbreviato) e che ai due fatti di violenza sessuale, come già riconosciuto da molte sentenze a Milano, non venisse applicata la continuazione. Richiesta che è stata accolta dal gup. Così come spesso accade in casi simili Marziano aveva seguito, anche dopo la scarcerazione, un percorso terapeutico specifico, ma poi è tornato a colpire.

(in copertina FOTO FRANCO SILVI/ANSA)

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