Da Lampedusa a Springfield: il “luogo comune” dei migranti che mangiano gli animali domestici
Esattamente come accadde in Italia nell'estate del 2020, anche la destra americana utilizza una bufala contro gli stranieri accusandoli di fatti smentiti
12/09/2024 di Enzo Boldi
È diventato uno dei must have della comunicazione politica della destra mondiale. È uno degli argomenti più utilizzati quando non si hanno altre frecce nella propria faretra per alimentare la propaganda anti-stranieri a livello globale. E lo si fa andando a solleticare le sensibili pance degli elettori che, quando si parla di animali, non ci vedono più dalla rabbia. La bufala rilanciata da Donald Trump (ma prima dal candidato vicepresidente Repubblicano J.D. Vance, con tanto di “riprese” da parte dell’establishment social della destra a stelle e strisce, compreso Elon Musk) sui migranti che mangiano i cani e i gatti in quel dell’Ohio – a Springfield, per la precisione – è molto simile a una fake news che Giornalettismo smentì nell’estate del 2020 sugli stranieri che (non) hanno mangiato gli animali domestici a Lampedusa.
LEGGI ANCHE > Da dove nasce la bufala di Trump sui migranti che uccidono a mangiano gatti e cani a Springfield
Un filo comune che collega lo Stato dell’Ohio all’isola di Lampedusa. Che collega la destra italiana – all’epoca fu Francesca Totolo ad alimentare la bufala (smentita da Giornalettismo con diversi approfondimenti dedicati di cui riportiamo alcuni esempi qui e qui) e da quotidiani come Libero – a quella americana. I migranti mangiano cani deve essere diventato uno dei temi dell’agenda setting della propaganda nazionalista di tutto il mondo. Ma da dove nasce questa falsa narrazione? Ovviamente, la “colpa” è dei social e di chi li frequenta per raccontare storie non vere e mai avvenute.
Migranti mangiano cani, la bufala da Lampedusa a Springfield
Quella di Lampedusa era frutto di un’intervista rilasciata da una residente del luogo che aveva visto sparire – secondo la sua versione dei fatti – quattro cani, dando per assodato che a “rapirli” e mangiarli fossero stati i migranti sbarcati sull’isola. In realtà, la donna non ha mai denunciato a chi di dovere la sparizione dei suoi animali domestici e anche le rilevazioni avvenute sul posto hanno smentito questa vicenda che, però, è stata cavalcata dalla stampa legata a doppio filo alla destra italiana e ai suoi attori protagonisti nel mondo etereo dei social. Inoltre, una stessa versione della stessa bufala – sempre a Lampedusa – risale addirittura al 2013. Anche in quel caso, Giornalettismo verificò e smentì quell’informazione diventata virale.
Come nasce questa fake news americana
Se l’origine e i megafoni della bufala sui migranti mangiano cani a Lampedusa è ormai nota, da dove arriva questa traslazione di una narrazione simile in Ohio. Come ha spiegato in un report dettagliato Newsguard (ma anche il New York Times), nei giorni precedenti al “duello” televisivo tra Donald Trump e Kamala Harris, l’ecosistema narrativo Repubblicano aveva spinto molto – sui social e non solo – su questa narrazione. Senza mai offrire una fonte certa dell’informazione. Tant’è vero che anche il candidato vicepresidente J.D. Vance, aveva raccontato:
«Nelle ultime settimane, il mio ufficio ha ricevuto molte richieste da parte di veri residenti di Springfield che hanno detto che gli animali domestici dei loro vicini o la fauna selvatica locale sono stati rapiti da migranti haitiani».
Una narrazione ripresa anche dagli spin doctor dei Repubblicani sui social, con tanto di post – visualizzato, attualmente, da quasi 50 milioni di utente – da parte di Elon Musk (anche lui etichettabile, per evidenti motivi, come promotore della campagna elettorale Repubblicana pro-Trump). Peccato che dopo aver rilanciato ai quattro venti questa fake news, lo stesso Vance sia tornato sui propri passi:
«È possibile, naturalmente, che tutte queste voci si rivelino false».
È inutile sottolineare come sia politicamente scorretto (oltre che civilmente sbagliato) dare in pasto al mondo una notizia di cui non si ha certezza e contezza, soprattutto quando si ha un notevole seguito. Sta di fatto, che la smentita ha avuto meno successo della condivisione iniziale e in molti Repubblicani hanno dato vita a una campagna social contro questi presunti migranti haitiani che vivono in Ohio. Ma qual è la reale origine di questa fake news? C’è un post comparso su Facebook in una data imprecisata in cui un utente racconta ciò che sarebbe successo alla sua vicina di casa.
Remember when my hometown of Springfield Ohio was all over National news for the Haitians?
I said all the ducks were disappearing from our parks?
Well, now it’s your pets. @FoxNews pic.twitter.com/IirKMjlHPp
— LemmiesLuLu (@BuckeyeGirrl) September 5, 2024
Una storia credibile, ma è reale? Le fonti ufficiali dall’Ohio hanno smentito questa narrazione, sottolineando – esattamente come a Lampedusa oltre quattro anni fa – di non aver ricevuto nessuna segnalazione e denuncia su una vicenda simile. Dunque, potenzialmente parliamo di un a bufala. E l’altra fake news alimentata dalla destra Repubblicana fa riferimento alla storia di una donna arrestata a Canton, sempre in Ohio, per aver mangiato un gatto (ed è stata trovata in stato confusionale dalla Polizia). Secondo chi ha diffuso questa storia, la donna sarebbe una migrante haitiana. Peccato che, al netto della accuse (per cui la 27enne si è dichiarata non colpevole, con l’udienza in tribunale in programma a ottobre), la stessa persona che avrebbe mangiato un gatto sia una cittadina americana.