I 50 migranti al mese dalla Germania all’Italia (ma quando c’era Salvini erano 180)

31/10/2019 di Redazione

I migranti che rientravano dalla Germania all’Italia ci sono sempre stati, ma Matteo Salvini sembra accorgersene soltanto ora che si trova all’opposizione. Nel corso della giornata di ieri, il leader della Lega ha fatto sapere che il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer si sarebbe accordato con il governo italiano per far rientrare nel nostro Paese 50 migranti al mese, che erano sbarcati in Italia e che successivamente avevano raggiunto la Germania.

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Migranti Germania-Italia, l’attacco di Salvini

In base agli accordi di Dublino, i migranti devono restare nel Paese del primo ingresso e sempre questo Paese di primo ingresso deve essere il loro punto di riferimento, nel caso di trasferimento in un altro Stato dell’Unione Europea. Stiamo parlando di quello stesso regolamento di Dublino che, quando era al governo, la Lega aveva l’occasione di cambiare partecipando ai dibattiti dei ministri dell’Interno europei sul tema. Invece, quei dibattiti venivano puntualmente disertati e la politica sull’immigrazione si riduceva tutta a un «porti chiusi» o a inutile braccio di ferro con altri Paesi dell’Unione Europea sulle ricollocazioni.

Migranti Germania-Italia, come stanno davvero le cose

Tanto più che i 50 migranti al mese che, secondo la stampa tedesca, arriverebbero in Italia nei prossimi mesi, quando Matteo Salvini era ministro dell’Interno erano molti di più. Secondo una stima, nel quarto trimestre del 2018 e nel primo trimestre del 2019 (eravamo, per rinfrescare la memoria, nel pieno dell’attività del governo giallo-verde), sono stati accettati dai 203 ai 180 migranti al mese a seconda dei momenti di maggiore o di minore flusso. Sono dati che sono stati pubblicati sul Sole 24 Ore e che prendono in considerazione anche i tentativi di trattativa – che c’erano stati nell’autunno del 2018 – tra Salvini e Seehofer.

Il numero di 50 migranti al mese, a fronte di questi dati, sembra quasi irrisorio e frutto di un ipotetico accordo che lo stesso Salvini aveva in realtà cercato, ma che aveva fatto naufragare per incompatibilità tra le parti sedute al tavolo (ovvero la Lega e la Cdu di Angela Merkel). Tuttavia, ciò non sembra interessare alla propaganda politica del ministro, che adesso sta raccontando tutta un’altra storia, favorita anche da alcune testate come il Giornale che, oggi, riporta la notizia in apertura di prima pagina.

FOTO: ANSA/FABIO FRUSTACI

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