Chi è Michelle Bachelet e perché oggi la definiscono «comunista, amica dei dittatori e nuova Boldrini»
11/09/2018 di Gianmichele Laino
Oggi, qualche giornale vicino al centrodestra, l’ha definita «comunista e amica dei dittatori». Michelle Bachelet è senz’altro al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica italiana per le sue frasi da Alto rappresentante dell’Onu per i diritti umani che vedono nell’Italia il pericolo di un ritorno del razzismo e della violenza, in corrispondenza con il varo del nuovo governo.
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Un profilo di Michelle Bachelet
Ex presidente del Cile per due mandati non consecutivi, dal 2006 al 2018 con una interruzione dal 2010 al 2014, ha un passato di vicinanza e prossimità con Salvador Allende: il padre della Bachelet, infatti, ricopriva un importante incarico di funzionario all’interno del governo e fu anche imprigionato durante il golpe cileno di cui proprio oggi, 11 settembre, ricorre il 45° anniversario.
Medico, ha rivestito anche il ruolo di ministro della Salute e di ministro della Difesa. Da presidente del Cile seppe affrontare in maniera aggressiva la crisi economica che stava attraversando il Paese nel biennio 2008-2009, riuscendo a far aumentare i suoi consensi, tanto da essere considerata il presidente con il maggior consenso dell’intero continente americano, superando persino Barack Obama.
Dal 2018, risulta essere la prima donna a ricoprire l’incarico di Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite. Le sue affermazioni sull’Italia non sono assolutamente irrituali: ogni volta che un governo cambia il proprio esecutivo, l’organismo internazionale vigila affinché possa rispettare i diritti dell’uomo.
Michelle Bachelet descritta da Il Giornale
Oggi, Il Giornale ha messo sotto la lente d’ingrandimento i messaggi di cordoglio rivolti in occasione della morte di Fidel Castro e di Hugo Chavez, semplificando così la sua «amicizia per i dittatori». La sua prossimità ai valori del socialismo internazionale e progressista, invece, è stata bollata come «comunismo». La testata diretta da Alessandro Sallusti, poi, ha contestato alla Bachelet di non aver dato la disponibilità di incontrare il partito di minoranza cubano nel corso della sua visita all’isola, di non aver condannato il regime di Nicolas Maduro in Venezuela e di non aver espresso opinioni sull’uccisione dei manifestanti in Nicaragua per opera del governo di Ortega. «Invece, sull’Italia la nuova Boldrini – chiude l’articolo – forse straparla».
(Credit Image: © El Universal via ZUMA Wire)