Il cdr de L’Unità favorevole alla proposta di Michele Santoro

28/04/2019 di Redazione

Nella giornata di ieri, il Corriere della Sera ha pubblicato una lunga intervista a Michele Santoro. All’interno di questo dialogo, il giornalista ha affermato la sua volontà di acquistare L’Unità, il quotidiano fondato da Antonio Gramsci, che rappresenta da sempre un simbolo della sinistra. Da diverso tempo, tuttavia, il giornale non va più regolarmente in edicola. L’ultimo numero risale al 25 maggio 2018, ma fu un’edizione del tutto simbolica: la legge sulla stampa, infatti, ribadisce che, per mantenere la sua iscrizione, una pubblicazione deve essere data alla luce almeno una volta in un anno.

Michele Santoro e la proposta di acquisto de L’Unità

Quella di Michele Santoro, invece, è una proposta organica che punta a dare una nuova vita al quotidiano simbolo della sinistra. Nell’intervista al Corriere, Santoro ha affermato di aver presentato un’offerta al proprietario attuale della testata, il costruttore Massimo Pessina. Una proposta che, a quanto pare, è risultata gradita al comitato di redazione della testata che vede all’orizzonte la scadenza della cassa integrazione.

La reazione del cdr de L’Unità alla proposta di Michele Santoro

Con un comunicato, infatti, i giornalisti de L’Unità hanno affermato: «La proposta di Santoro non può cadere nel vuoto. Riportare in edicola il giornale fondato da Antonio Gramsci, è un impegno che da due anni le organizzazioni sindacali stanno portando avanti, con la consapevolezza che questa vicenda va ben oltre il pur importante ambito sindacale, perché essa parla ad un mondo della sinistra, una sinistra plurale, al mondo del lavoro, alle sue organizzazioni rappresentative, che nel ricostruire un proprio radicamento, per innovare la propria identità, per far vivere valori e principi che ne sono a fondamento, ha bisogno di una voce autorevole come per oltre 90 anni è stata l’Unità e come potrebbe tornare ad esserlo. Lo abbiamo detto e scritto innumerevoli volte. E torniamo oggi a ribadirlo».

Secondo i giornalisti, quella di Santoro non  è una proposta di gossip come quella lanciata da Lele Mora, ma una vera e propria idea di rilancio. «Il 30 di giugno, scadranno i due anni di Cassa integrazione – scrive il cdr de L’Unità -. Dal giorno dopo, per giornalisti e poligrafici de l’Unità è disoccupazione. Stiamo battendoci per salvare quanti più possibili posti di lavoro e garantire i più solidi ammortizzatori sociali. Noi faremo la nostra parte. Ma sappiamo che il futuro de L’Unità non dipende solo e tanto da noi. Michele Santoro ha dichiarato un impegno. Non può cadere nel vuoto».

La storia de L’Unità negli ultimi 17 anni

Negli ultimi 17 anni, L’Unità ha visto alternarsi tre chiusure. La prima, avvenuta nel 2000, durò poco tempo. Nuova Iniziativa Editoriale la riportò in vita l’anno successivo, con la direzione di Furio Colombo. Questo secondo periodo, che ha visto alternarsi diversi direttori, da Antonio Padellaro, a Concita De Gregorio, si chiude nel 2014 sotto la direzione di Luca Landò. Nel 2015 L’Unità riapre i battenti per soli due anni, con l’inserimento nella proprietà del gruppo Eyu che faceva riferimento direttamente al Partito Democratico. L’ultimo numero – prima di quello simbolico stampato lo scorso anno – risaliva al 30 giugno 2017.

FOTO: ANSA/Vincenzo Tersigni

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