Conte e Di Maio negano attriti per la ‘tassa sulle merendine’: «Noi siamo per pane e salame» | VIDEO

23/09/2019 di Enzo Boldi

Lo stop di Luigi Di Maio alla tassa sulle merendine non sembra aver incrinato i rapporti tra il ministro degli Esteri e il presidente del Consiglio. I due, infatti, hanno viaggiato insieme nel volo che li ha portati a New York per partecipare all’assemblea delle Nazioni Unite sull’ambiente. Le ore a bordo dello stesso aereo saranno servite per appianare le divergenze e offrire ai cronisti, che li attendevano in aeroporto, una risposta ironica dopo le polemiche delle ultime 24 ore.

«Noi siamo più per pane e salame», ha detto Giuseppe Conte davanti alle telecamere e al fianco di Luigi Di Maio a New York. Insomma, una risposta ironica per tentare di celare le tensioni – o i disaccordi – tra i due. Eppure, ricordiamo, che fu proprio Luigi Di Maio nel corso del precedente Esecutivo a rilanciare l’idea di un’alimentazione più sana per i giovani studenti, togliendo dalle scuole bibita gasate e cibi ipercalorici.

La guerra delle merendine

Ora , invece, il gioco delle parti ha condotto a questa fase di stallo che sembra essersi risolta in volo. Giuseppe Conte, infatti, ha dichiarato: «La tassa sulle merendine è una delle ipotesi che ho ventilato. È un’iniziativa che porterebbe un nuovo approccio in tema di politica alimentare. Valuteremo e ci confronteremo. Per il momento, comunque, non c’è niente di deciso. La manovra è ancora da scrivere, lasciateci lavorare».

«Vi sembra ci sia attrito?»

Alle sua spalle, Luigi Di Maio replica con un sorriso dicendo: «Vi sembra ci sia attrito?». Al netto della battuta sul pane e salame, però, appare evidente – nonostante la volontà di negarlo – che al momento attuale il ministro degli Esteri e il presidente del Consiglio abbiano una visione abbastanza differente. Infatti la rassicurazione non è tale, dato che non è stata data risposta. Anzi, al momento sembra prevalere la linea di Conte e non quella intrapresa ora da Luigi Di Maio.

(foto di copertina: ANSA//FILIPPO ATTILI/CHIGI PALACE PRESS OFFICE)

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