Di Maio sogna Enrico Mentana alla direzione del Tg1

04/10/2018 di Enzo Boldi

Sogno di una notte di inizio autunno. È quello di Luigi Di Maio che vorrebbe – sostenuto anche da altri esponenti del Movimento 5 Stelle – il nome forte di Enrico Mentana alla direzione del Tg1. Il corteggiamento sembra esser già partito, anche se il tetto agli stipendi d’oro per la televisione pubblica sembra frenare gli entusiasmi pentastellati. I grillini, però, stanno provando a trovare nuove formule per poter arrivare a un compromesso e strappare Mentana a La7.

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Enrico Mentana è, al momento, direttore del telegiornale di La7 e sta aprendo – o aprirà a breve – il suo nuovo quotidiano, con tanto di campagna social alla ricerca della nuova squadra per formare la sua redazione smart. Tutto ciò rende difficile il sogno di Luigi Di Maio. Non è solo questione di «impegni». Anche l’aspetto economico sembra essere piuttosto importante in tutta questa vicenda.

Lo stipendio di Mentana a La7

Per il ruolo di direttore del Tg di La7, Enrico Mentana ha uno stipendio di mezzo milione di euro, come spiegò nel lontano 2012 rispondendo a Dagospia che parlava di un emolumento, da parte di Urbano Cairo, a nove zeri: «Caro Dago, magari guadagnassi quelle cifre! Di sicuro competerei per acquistare La7. Il mio vero stipendio è di 500mila euro annui lordi, più i premi di risultato».

Il M5S, dalla lotta agli stipendi in Rai al sogno Mentana

Numeri comunque insostenibili per la televisione pubblica. Proprio il Movimento 5 Stelle ha portato avanti la battaglia per ripristinare il tetto agli stipendi d’oro per chi lavora nella televisione pubblica, abbassando la cifra a un massimo di 240mila euro. Meno della metà di quanto Mentana guadagna ora a La7. Di Maio e gli altri pentastellati, però, stanno cercando via alternative. Dei sotterfugi per rendere più interessante questa proposta economica.

Mentana al Tg1, il M5S studia i sotterfugi al tetto agli stipendi d’oro

L’idea – come racconta La Repubblica – sarebbe quella di offrirgli la direzione del Tg1, con la possibilità di inserire nel contratto la conduzione di altri programmi di approfondimento sulla rete ammiraglia. Questi ultimi sarebbero pagati a parte, consentendo di sforare senza problemi il tetto dei 240mila euro.

(foto di copertina: ANSA/PASQUALE BOVE)

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