«Menoona Safdar sta tornando»: finisce l’incubo della 23enne bloccata in Pakistan
20/09/2018 di Gaia Mellone
Aveva mandato una lettera alla sua vecchia scuola chiedendo aiuto per ritornare in Italia, dopo essere stata portata in Pakistan con l’inganno dalla famiglia, ed essere rimasta bloccata nel paese priva di documenti. Ora si sa il nome della ragazza 23enne: è Menoona Safdar e il ministro degli esteri Enzo Moavero Milanesi fa sapere «con grande soddisfazione» che è salva e in volo verso l’Italia.
«Non possiamo aggiungere altro né sul volo né sulle trattative che sono state fatte per arrivare al rimpatrio» hanno dichiarato a Repubblica dalla Farnesina, ma in una nota del ministero degli Esteri si legge che «il positivo esito, che ha posto fine a una grave violazione dei diritti fondamentali della giovane donna, è stato reso possibile, a seguito del personale interessamento del ministro, dall’efficace azione della nostra Ambasciata a Islamabad in stretto raccordo con la Farnesina».
La ragazza aveva spedito una lettera chiedendo aiuto alla sua vecchia scuola, dalla quale era stata costretta a ritirarsi per volere del padre. Le dichiarazione del fratello di Menoona, Raza, all’Ansa però descrivono diversamente la vicenda: «Non è vero che non volevamo che studiasse. Noi non volevamo il suo uomo nella nostra famiglia, perché non è una bella persona ed è pericoloso».
Il ragazzo ha anche aggiunto che non si era trattato di un sequestro come descritto dalla sorella, raccontando che «lei è voluta partire, poi voleva tornare, mio padre le ha detto che non avremo accettato il suo ragazzo, lei lo ha sposato e da quello che so forse aspetta un figlio». Menoona aveva raccontato telefonicamente all’Ansa nei giorni scorsi di essere ospite presso un ragazzo conosciuto in Pakistan «ma i miei genitori non vogliono che stia con lui perché la cultura nel nostro Paese non permette alle giovani di scegliere con chi stare».
https://twitter.com/ItalyMFA/status/1042640677828534273
(Immagine di copertina: foto di Menoona Safdar condivisa su twitter da la Farnesina)