Meloni dice che sbagliare l’inno capita a chiunque, ma quello che la infastidisce è la strumentalizzazione

Per Giorgia Meloni, un errore sull’inno di Mameli è tollerabile. Quello che proprio non apprezza è la strumentalizzazione politica. Lo ha affermato di fronte alla platea di Live – Non è la D’Urso, in un confronto con Barbara D’Urso e Red Ronnie sul tema che ha tenuto banco nel corso della settimana. Mercoledì, infatti, Sergio Sylvestre era stato chiamato a esibirsi prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Juventus, ma ha sbagliato l’esecuzione dell’inno, fermandosi e inciampando sulle parole. Alla fine della sua esibizione, poi, ha alzato il pugno al cielo, un omaggio alle proteste del Black Lives Matter, diffuse non solo negli Stati Uniti dopo l’uccisione di George Floyd ad opera di quattro poliziotti di Minneapolis. Ecco il commento di Meloni su Sergio Sylvestre.

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Meloni su Sergio Sylvestre: «Mi dà fastidio la strumentalizzazione politica»

«Chiaro che essendo la leader di Fratelli d’Italia – ha detto Giorgia Meloni -, qualsiasi cosa che riguardi il nostro inno mi tocca dia vicino. Ma può capitare a tutti di sbagliare. Anche Cristina Aguilera sbagliò l’inno al Super Bowl. Quello che non accetto è la strumentalizzazione politica di un evento sportivo. Perché bisogna metterci la politica anche se non c’entra niente?».

Meloni dimentica che proprio le manifestazioni sportive sono state teatro delle più toccanti proteste su alcune rivendicazioni

Vale la pena ricordare che proprio le manifestazioni sportive, momento spesso condiviso dalla collettività e sempre sotto ai riflettori dell’opinione pubblica, rappresentano un palcoscenico per la sensibilizzazione anche su temi politici. Tommie Smith e John Carlos, due velocisti americani, utilizzarono il podio olimpico di Città del Messico per alzare il pugno al cielo e per mostrare al mondo intero le rivendicazioni degli afroamericani contro il razzismo.

Ma poi, se proprio vogliamo dirla tutta, da quando il razzismo è diventato un tema politico di parte? L’antirazzismo non dovrebbe essere un valore condiviso da tutti? O ammettiamo, definendolo tema politico e non soltanto sociale, che sia in corso un dibattito anche su questo?

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