Giorgia Meloni e le donne nigeriane costrette ad abortire perché «hanno riti woodo sui loro figli» | VIDEO

17/02/2020 di Enzo Boldi

La dichiarazione sull’interruzione di gravidanza rilasciata da Matteo Salvini nel corso del suo convegno al Palazzo dei Congressi di Roma ha coinvolto tutto il mondo politico. In molti si sono scagliati contro il leader della Lega, altri – come il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti – hanno provato a dare chiavi interpretative differenti e dall’efficacia discutibile. Poi è arrivato il turno anche di Giorgia Meloni su aborto: la leader di Fratelli d’Italia non ha voluto parlare delle parole del suo alleato, ma ha citato donne nigeriane, prostituzione e riti woodo.

LEGGI ANCHE > Sallusti dice che criticare Salvini sull’aborto è come dare dell’incivile al Papa | VIDEO

«Il 25% delle donne che abortiscono lo aveva già fatto in precedenza – ha detto Giorgia Meloni riportando dati parlamentari contenuti nell’analisi dell’applicazione della legge 194 -. Tra queste, l’incidenza maggiore è tra le immigrate. Qua c’è anche un problema che non si vuole vedere: quanta parte di queste donne, per esempio nigeriane che si ritrovano a fare quattro, cinque, sei, sette aborti, sono in realtà schiave della tratta. Donne ridotte in schiavitù, costrette a prostituirsi  perché hanno dei riti woodo fatti sui loro figli».

Meloni su aborto e i riti woodo

Sarebbe il tema della prostituzione quello che rientra all’interno del macro-discorso sull’aborto in Italia e i casi ripetuti di interruzione di gravidanza. Secondo Giorgia Meloni, dunque, molte delle donne che si recano dai medici per abortire, sarebbero immigrate. La maggior parte di loro, citando il caso delle nigeriane, sarebbero donne costrette in schiavitù e obbligate a prostituirsi perché sono stati fatti dei riti woodo sui loro figli.

Non parla di Salvini

Giorgia Meloni si aborto, ma non parla delle dichiarazioni di Matteo Salvini. La leader di Fratelli d’Italia, infatti, non ha voluto commentare l’uscita del segretario della Lega sul tema dell’interruzione di gravidanza, sottolineando come lei faccia parte di un altro partito e non deve passare le giornate a commentare, giudicare o correggere le parole pronunciate dal collega di coalizioni.

(foto di copertina: da Tagadà, La7)

Share this article