Giorgia Meloni: «Il M5S ha dato il ministero della Famiglia al Partito di Bibbiano»

05/09/2019 di Enzo Boldi

Ossessione Bibbiano. Giorgia Meloni, ancora una volta (l’ennesima) torna ad attaccare il nuovo governo – che ha appena giurato al Quirinale davanti a Sergio Mattarella, ritirando fuori la triste vicenda degli affidamenti illeciti e dei minori sottratti alle loro famiglie nei Comuni della Val d’Enza. Attacca l’incoerenza del Movimento 5 Stelle che, dopo aver fatto una campagna mediatica contro il Partito Democratico su questa storia, si è alleato con gli stessi dem per il nuovo governo di maggioranza parlamentare. Ma stavolta aggiunge un tassello in più, sempre nel nome della strumentalizzazione.

Sul profilo Facebook della leader e presidente di Fratelli d’Italia, infatti, è comparso un post in cui si fa riferimento alla nomina di Elena Bonetti alla guida del ministero delle Pari Opportunità e della Famiglia e disabilità. La 43enne dell’area renziana ha preso il posto che è stato per diversi mesi nelle mani del leghista Lorenzo Fontana, prima del breve periodo guidato da Alessandra Locatelli.

Meloni e l’ennesimo post che cita Bibbiano

«Il M5S regala il Ministero della famiglia al Pd. Ma non erano il ‘partito di Bibbiano’?». Allusioni che, per forma, ci stanno in una fase storica in cui vale tutto, soprattutto quando viene messa in evidenza una palese incoerenza tra due forze politiche che si sono morse e spintonate per anni (anche con insulti pesanti e di vario genere) prima di trovare la quadra e formare un clamoroso governo alternativo a quello uscente che Matteo Salvini ha voluto far deflagrare. Ma il tutto condito da quell’amara ironia spesa sulla pelle dei bambini.

La strumentalizzazione quotidiana di chi se ne frega di quei bambini

Perché Bibbiano sembra esser diventato uno status symbol – e responsabilità, in questo senso, le hanno anche molte personalità all’interno del mondo pentastellato – che viene utilizzato per criticare e attaccare. Ma le terribili storie di quei bambini dei comuni della Val d’Enza non devono e non possono finire nel marasma dell’insulto politico. Loro, le piccole vittime, hanno molta più dignità di chi parla di ‘Bibbiano’ così, a cuor leggero, per il solito pugno di like.

(foto di copertina: Cosimo Martemucci/SOPA)

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