Dmitry Medvedev si è dimesso insieme a tutto il governo russo

15/01/2020 di Redazione

Dmitry Medvedev e tutti i ministri del suo gabinetto hanno rassegnato le proprie dimissioni dai loro rispettivi incarichi esecutivi. La scelta è stata fatta nel corso della giornata del 15 gennaio, alla presenza del presidente russo Vladimir Putin che proprio oggi si è rivolto al Parlamento per illustrare la sua azione nei prossimi tempi e per proporre un referendum per riformare la Costituzione e dare al Parlamento il potere di scegliere il primo ministro russo.

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Medvedev si è dimesso: le conseguenze politiche in Russia

Per questo motivo, il presidente Medvedev ha rassegnato le proprie dimissioni ricevendo il ringraziamento di Putin per quanto fatto in questo periodo. Lo stesso Putin ha dichiarato che l’azione dei suoi colleghi è stata efficace, anche se diverse cose potevano essere fatte in maniera diversa. Ora, lo stesso presidente russo ha chiesto all’attuale squadra di governo di restare in carica per il disbrigo degli affari correnti, fino a quando verrà scelto il nuovo premier.

Il piano di Putin per stravolgere la costituzione russa

L’intenzione di Putin, con il mandato in scadenza nel 2024 e con l’impossibilità dettata dalla costituzione di candidarsi per un nuovo mandato consecutivo, sarebbe quella di armare il parlamento e il premier con nuovi poteri, in modo tale da poterli sfruttare quando non sarà più il presidente in carica. Ovviamente, si tratta soltanto di una manovra allo stato iniziale, che ancora dovrà incontrare il favore dell’elettorato, chiamato a esprimersi su una radicale riforma della costituzione russa.

Medvedev è stato presidente russo quando Putin ha ricoperto l’incarico di primo ministro, ovvero, tra il 2008 e il 2012. Attualmente rivestiva l’incarico di presidente del consiglio dal maggio 2012. Dopo quasi otto anni sono arrivate le sue dimissioni.

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