Salvini esalta medico calabrese che cura BoJo, Ceccardi aveva un’idea diversa sulla sanità calabrese

La notizia di oggi è che il premier britannico Boris Johnson sia stato curato con molta attenzione da un medico di origini calabresi, il dottor Luigi Camporota, che opera al St. Thomas Hospital di Londra. «È anche questo il bello dell’Italia – ha detto Salvini – e della Calabria nel mondo. I nostri cervelli, le nostre capacità, il nostro lavoro. Chi lo spiega a quelli che all’estero dicono e scrivono “italiani mafiosi e spendaccioni”?».

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Medico calabrese che ha curato Borsi Johnson, l’esaltazione di Salvini

Un’esaltazione legittima, perché è sempre opportuno ricordare le capacità delle eccellenze italiane che, in ogni settore, danno lustro al nostro Paese nel mondo. Ma a livello di sanità, una esponente di spicco del partito di Matteo Salvini non la pensava, evidentemente, allo stesso modo. Soprattutto se si parlava di sanità calabrese. È opportuno ricordare che Susanna Ceccardi, già sindaca del comune di Cascina in provincia di Pisa, e attuale eurodeputata della Lega, aveva una idea completamente opposta sui medici calabresi.

Ma cosa diceva la collega di partito Susanna Ceccardi sul medico calabrese in generale?

Nel corso di una puntata di Agorà, nel dicembre del 2017 soltanto qualche mese prima della sua elezione a Bruxelles, la Ceccaldi affermava: «Ho visto i dati della differenza degli stipendi tra i medici calabresi e i medici dell’Emilia Romagna. Ci saremmo tutti stupiti negativamente se gli stipendi dei medici calabresi fossero stati più alti di quelli dell’Emilia Romagna. Menomale che non è così. Conviene adottare il metodo meritocratico: sto parlando di qualità: scusi ma i casi di malasanità li ha presenti in Calabria?».

Insomma, sembra quasi che Matteo Salvini e Susanna Ceccardi siano in due partiti diversi. Ma sull’altalena delle emozioni si gioca il sottile equilibrio del consenso elettorale. Bisogna solo saper selezionare i momenti giusti per dire un giorno una cosa e un altro il suo opposto.

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