Maturità, il ministero dell’Istruzione preme per il colloquio dal vivo e ipotizza i criteri per il voto finale

L’esame di maturità 2020, quello ai tempi del coronavirus, sta andando delineandosi. Accantonata l’idea delle classiche prove scritte e della prova orale, la maturità quest’anno consisterà in un maxi esame orale. Ognuna delle materie sarà potenzialmente affrontabile al cosiddetto “oralone”, che vedrà i ragazzi interrogati da commissari interni sul programma affrontato prima della chiusura delle scuole – avvenuta in tutta Italia tra il 22 febbraio e il 5 marzo. L’inedita prova dovrebbe prevedere esercitazioni scritte – traduzioni per i licei – e un colloquio sull’alternanza scuola-lavoro.

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Stando alla curva dei contagi l’orale di maturità potrà essere in presenza

L’oralone maturità 2020 potrà avvenire in presenza, stando ai dati attuali. La curva dei contagi, come ipotizzato da diversi studi medico-statistici, dovrebbe segnare 18 regioni su 20 a contagio zero il prossimo 17 giugno, la data scelta per dare inizio agli esami. Secondo le previsioni quel giorno anche Marche e Lombardia – le ultime due rimaste – saranno vicino al risultato atteso. Domenico Squillace, dirigente scolastico del Liceo Volta di Milano, ha sottolineato come non dovrebbero esserci difficoltà a sostenere «l’orale in presenza con il distanziamento di sicurezza» se la situazione al 17 giugno sarà effettivamente questa. Le modalità di svolgimento dell’esame vedrebbero la presenza di un presidente – il solo membro esterno -, sei commissari, un candidato e un testimone (quest’ultimo anche da remoto volendo). «Le scuole superiori italiane hanno gli spazi per ospitare un massimo di 10 persone a distanza di sicurezza, con la mascherina, e consentire anche a questa generazione di celebrare il rito di passaggio», ha concluso il preside del Volta.

Come sarà calcolato il voto maturità 2020

Comincia a farsi più chiara anche la situazione voto maturità 2020, con due ipotesi che si fanno strada. La prima – quella più accreditata – prevede un voto minimo pari a 60 e un massimo pari a 100. Secondo alcuni collaboratori della ministra, sarebbe coerente dare al solo orale un peso di 60 punti chiarendo l’attribuzione rispetto alle diverse fasi del colloquio. Così facendo non si andrebbero a toccare i crediti acquisiti dagli studenti durante terzo e quarto anno e si potrebbero attribuire i crediti del quinto anno con i criteri già esistenti. Una seconda ipotesi – meno probabile – attribuirebbe 50 punti al percorso fatto e 50 punti all’oralone. La Azzolina sta anche decidendo se lasciare o meno la possibilità di attribuire la Lode agli studenti che prendono 100. Tra i vari dubbi sull’assegnazione del voto una cosa rimane certa: nessuno verrà bocciato.

(Immagine copertina da Pixabay)

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