Matteo Salvini non si pente di aver usato la parola «zingaraccia»
03/08/2019 di Federico Pallone
«Se ho esagerato con il videomaker di Repubblica e ad aver usato la parola ‘zingaraccia‘? Macché, io bado alla sostanza e non alla forma. Mi assumo completamente la responsabilità delle mie parole». Matteo Salvini non fa un passo indietro, anzi. Intervistato dal quotidiano ‘La Stampa’, il ministro dell’Interno rincara la dose: «Assolutamente non mi scuso. Perché nessun politico o giornalista dice mai che questo ministro ha ricevuto più di duecento minacce di morte? Quanto alla signora che si augura la mia scomparsa, pare che abbia numerosi precedenti».
Salvini: «Zingaraccia mi auguri un proiettile? Preparati alla ruspa»
Durante un’intervista a Sky, Salvini aveva detto: «Ma vi pare normale che una zingara a Milano dica ‘A Salvini andrebbe tirata una pallottola in testa?’ Stai buona, zingaraccia, stai buona, che tra poco arriva la ruspa».
L’insulto di Matteo Salvini ha suscitato un coro di polemiche, costringendo il vicepremier leghista a tornare sul tema. «Roba da matti. Il problema non è una zingara che minaccia di morte il ministro dell’Interno, vivendo in un campo Rom abusivo. Il problema per qualcuno è la parola ‘zingaraccia’. Io vado avanti, fino al raggiungimento dell’obiettivo zero campi rom in Italia».
Salvini e la lite con il videomaker di Repubblica: «Vai a fotografare i bimbi in spiaggia visto che ti piace tanto»
[CREDIT PHOTO: ANSA/FABRIZIO ZANI]