Salvini pubblica una mappa per annunciare «nessuno sbarco», ma a Policoro arrivano 55 migranti 

L’importante non è cosa si dice, ma come viene detto. La comunicazione populista di Matteo Salvini aggiunge un nuovo capitolo a questo suo romanzo di grande successo (a livello elettorale). Nel pomeriggio di domenica, infatti, il leader della Lega ha pubblicato sui propri canali social una mappa del Mediterraneo per testimoniare come l’assenza delle navi Ong nella zona Sar davanti alla Libia corrispondesse a «nessuna partenza, nessuno sbarco, nessun porto». Poche ore dopo, però, 55 migranti pakistani hanno messo piede sul suolo italiano attraccando con la loro imbarcazione a vela nell’oasi WWF di Policoro sullo Ionio, in Basilicata.

Il leader della Lega, o chi per lui gestisce i suoi canali social, aveva anche ‘strizzato’  l’occhio alludendo al fatto che non si trattasse di una coincidenza. Ma neanche il tempo di prendersi i consueti applausi dalla sua platea di Facebook, che pende dalle sue labbra, che arriva la notizia che non ti aspetti (e che non è una tantum da quando è Salvini a soggiornare al Viminale): 55 migranti – secondo i primi accertamenti di nazionalità pakistana – sono approdati la notte scorsa sulla costa jonica lucana, fra Policoro e Scanzano Ionico (in provincia di Matera), a bordo di una barca a vela battente bandiera turca. I migranti, 44 adulti e undici minorenni, sono attualmente ospitati nell’autoparco comunale di Policoro, dove sono in corso anche le procedure per la loro identificazione. Secondo quanto si è appreso, la barca è giunta a riva nel cuore della notte.

Matteo Salvini annuncia zero sbarchi, ma in Basilicata arrivano 55 migranti

La barca su cui sono arrivati i 55 migranti era a vela e batteva bandiera turca, Paese dal quale – con ogni probabilità – sono partiti nel tentativo (riuscito) di arrivare sulle coste italiane. E il caso dei pakistani non è l’unico perché, da diversi mesi a questa parte, nonostante il ministro Salvini prosegua nel parlare di porti chiusi, sono state numerose le ‘barche fantasma’ sbarcate in Italia, che poi (se hanno una bandiera) non sono così fantasma. Barconi o barchini che devono essere sfuggiti allo sguardo attendo del leader della Lega che, sempre nella florida (a livello social) giornata di domenica si era divertito a ironizzare sui migranti mentre era sul lago di Como.

L’ironia del ministro sui barchini e barconi nel lago di Como

«Un bacione dal lago di Como. Stiamo controllando che non ci siano barchini o barconi all’orizzonte, perché in Italia con la Lega si arriva solo se si ha il permesso di arrivare. Buona domenica e contate su di me». Peccato che, come dice la normativa europea e quella italiana – con nessuna preclusione indicata e messe nera su bianco neanche dal decreto sicurezza voluto da Matteo Salvini -, la valutazione sulla possibilità di ottenere asilo politico deve essere valutata, non a prescindere, ma caso per caso e, come confermato venerdì scorso dalla Cassazione, l’accoglienza deve essere aperta a tutti colori i quali provengono da situazioni che ne mettano a serio rischio la vita. Questa è la realtà dei fatti: gli sbarchi continuano (come dimostrato dal caso di Policoro sullo Ionio) perché non si possono fermare, le leggi (anche quelle firmate dal leader della Lega) non vietano l’arrivo di nuovi migranti. Nonostante quello che il ministro dell’Interno faccia credere.

(foto di copertina: Profilo Facebook di Matteo Salvini)

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