Salvini ha capito che il bonus spesa da 400 milioni verrà diviso tra tutti gli italiani

«I 400 milioni di euro annunciati dal governo per aiutare le famiglie tramite i Comuni significano circa 7 euro a testa» è il debutto di un post su Facebook di Matteo Salvini subito dopo le parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha annunciato un fondo da 400 milioni di euro da utilizzare in buoni spesa. Ovviamente, la misura del presidente del Consiglio riguarda esclusivamente i nuclei familiari più bisognosi e verranno erogati con l’ausilio degli uffici dei servizi sociali dei comuni, in grado di tracciare le esigenze primarie dei cittadini e di individuare coloro che si trovano in uno stato di indigenza.

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Matteo Salvini crede che Conte voglia dare 7 euro a testa agli italiani

Il concetto, però, non sembra essere chiarissimo per il leader della Lega Matteo Salvini che ha pensato bene di criticare anche questa misura assistenziale: «I 400 milioni di euro annunciati dal governo per aiutare le famiglie tramite i Comuni significano circa 7 euro a testa – ha scritto Salvini su Facebook -. Caspita, non sarà un po’ troppo? Forse pensavano all’uovo di Pasqua, ma agli Italiani serve ben altro! Noi vogliamo collaborare per il bene del Paese, ma servono coraggio, idee chiare e tutti i soldi necessari! Senza svendere porti, aeroporti, palazzi e monumenti…».

Salvini ha fatto una divisione con l’accetta – come si suol dire -, dando l’impressione che la misura assistenziale del governo sia davvero irrisoria per gli italiani. Ma le cifre per nucleo familiare saranno molto diverse, se si considera che il bonus andrà soltanto a chi ne avrà diritto e non certo a tutti i cittadini. Non si capisce l’ostilità a tutti i costi di Salvini per una misura che, tra le altre cose, era stata pensata anche da alcune giunte regionali che hanno in maggioranza il suo partito. Si pensi alla Basilicata, che nella giornata di venerdì aveva annunciato una sorta di social card per i nuclei familiari più bisognosi (prevedendo una cifra compresa tra i 200 e gli 800 euro, a seconda del numero di figli). In quel caso, visti i quasi 600mila abitanti della regione e lo stanziamento di un fondo da 2,5 milioni di euro, non si era parlato certo di 4,5 euro a testa per ogni cittadino lucano.

Stessa cosa vale per la Sicilia (che aveva previsto un’assistenza simile) e per la Lombardia che si stava preparando a varare la misura straordinaria.

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