Matteo Salvini elogia la guardia costiera libica: ma non era un porto insicuro?
28/05/2019 di Daniele Tempera

Un tweet di Matteo Salvini rinfocola la polemica sulla Libia e sull’immigrazione. Sul social network infatti il ministro non esita a lodare la Guardia Costiera del Paese africano, scosso tuttora da una violenta guerra civile che vede contrapporsi le truppe del generale Haftar e quelle fedeli ad Al Serraj. Un conflitto che finora, secondo stime OMS, ha prodotto più di 500 morti. Un’evidenza che aveva spinto, qualche giorno fa, anche Matteo Salvini a definire la Libia come porto “non sicuro”. «Adesso la Libia è un porto insicuro, instabile, ed è un problema non solo sul fronte immigrazione. Stiamo lavorando per riportare serenità» aveva dichiarato Salvini intervenendo alla trasmissione La Tribù, in onda su SkyTg24.
Guardia Costiera Libica al lavoro!
Senza ONG ad aiutare scafisti, meno morti e meno problemi. pic.twitter.com/zeJa0nSZUr— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 28, 2019
La Libia è un paese scosso dalla guerra civile e senza ONG aumenta la mortalità
Il dietrofront del ministro è quindi ovviamente propagandistico e la logica sembra essere quella applicata da anni, anche dal precedente titolare del Viminale: non ci importa delle loro condizioni, l’importante è che i migranti non sbarchino sulle nostre coste. Non pare esserci altra logica infatti: la Libia è un paese palesemente in guerra e i profughi avrebbero diritto, a tutti gli effetti, alla protezione internazionale (garantita anche dalla nostra Costituzione). La seconda falsità è che la scomparsa delle ONG abbia diminuito le morti del Mediterraneo. È vero che si parte di meno, ma è altrettanto vero che si muore drammaticamente di più e che il tasso di mortalità nel Mediterraneo Centrale (la rotta che porta verso le coste siciliane), non è mai stata così alta.Un’evidenza che difficilmente troverà spazio nei tweet o nella comunicazione del titolare del Viminale, ma che salta all’occhio vedendo qualsiasi statistica ufficiale.