La nuova circolare di Matteo Salvini che permette ai prefetti di «supplire» ai sindaci

Laddove non arrivano i primi cittadini, arriveranno i prefetti. Con la nuova circolare diffusa oggi il Viminale conferisce poteri straordinari alla prefettura che sarà pronta «ad intervenire per supplire» le carenze dei «sindaci distratti» nella gestione delle cosiddette “zone rosse”, aree di degrado urbano.

La nuova circolare di Matteo Salvini che permette ai prefetti di scavalcare i sindaci

Continua la lotta di Matteo Salvini contro il degrado urbano. Per garantire un intervento immediato e efficace contro spaccio, criminalità e abusivismo, il mInistro dell’Interno ha conferito poteri straordinari ai prefetti che affiancheranno i sindaci, o meglio, li scavalcheranno, nell’utilizzo di norme già previste nel decreto sicurezza. Uno su tutti è il Daspo Urbano, che si rifà alla misura preventiva in ambito di manifestazioni sportive e che, ugualmente al Daspo classico, vieta l’avvicinamento di alcuni soggetti a zone specifiche della città, ed è a discrezione del sindaco.

La direttiva antidegrado di Matteo Salvini che introduce le ordinanze prefettizie

Ora però i sindaci dovranno vedersela anche con i prefetti. Nella direttiva diffusa dal Viminale viene richiesto di convocare i Comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica, all’interno dei quali «dovrà essere avviata una disamina delle eventuali esigenze di tutela rafforzata di taluni luoghi del contesto urbano». «L’esperienza nei territori – si legge nella direttiva – ha evidenziato l’esigenza di intervenire con mezzi ulteriori ogni qual volta emerga la necessità di un’azione di sistematico disturbo di talune condotte delittuose che destano nella popolazione un crescente allarme sociale». Le ordinanze prefettizie quindi dovranno essere «funzionali a potenziare l’azione di contrasto al radicamento di fenomenologie di illegalità e di degrado che attentano alla piena e civile fruibilità di specifici contesti cittadini», seguendo l’esempio di città come Bologna e Firenze.

L’obiettivo è quello di smantellare le “piazze dello spaccio”, impedendo l’accesso fisico dei pusher e criminali «nei centri urbani caratterizzati da una elevata densità abitativa e sensibili flussi turistici oppure che si caratterizzano per l’esistenza di una pluralità di istituti scolastici e universitari, complessi monumentali e culturali, aree verdi ed esercizi ricettivi e commerciali».

I sindaci insorgono, Di Maio cita «l’tbc della democrazia»

I sindaci, definiti «distratti! non hanno tardato a replicare.«Amministriamo ogni giorno, tra mille difficoltà e non abbiamo bisogno di essere commissariati da nessuno» ha dichiarato il presidente e sindaco dell’Anci Antonio Decaro, aggiungendo che il ministro dell’Interno «non perde occasione per prendersela con i sindaci che invece dovrebbe considerare come suoi alleati, perché sono gli unici a conoscere il territorio».

C’è anche chi ha visto questa mossa come parte del lungo braccio di ferro tra Matteo Salvini e Virginia Raggi. La sindaca è stata infatti più volte vittima degli attacchi del vicepremier leghista, che l’ha additata come responsabile del degrado romano, sia per la gestione dei rifiuti che della criminalità. L’altro vicepremier, Luigi Di Maio, però risponde in maniera vaga. «La nuova direttiva firmata da Salvini? Ho letto che attribuisce più poteri ai prefetti che ai sindaci in alcuni casi. – dice il leader del Movimento 5 Stelle all’Ansa –  Non saprei dire, io sono dell’opinione che chi governa lo scelgono i cittadini. È l’abc della democrazia. Esprimi un voto e poi giudichi al termine del mandato. Io la vedo così».

(Credits immagine di copertina: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI)

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