Matteo Ricci: «Bene il Dpcm, ma i sindaci non hanno strumenti per i controlli» | INTERVISTA

Il sindaco di Pesaro e Presidente Ali commenta il contenuto dell'ultimo decreto firmato da Conte e spiega quel ‘conflitto’ nato tra i primi cittadini e Palazzo Chigi

19/10/2020 di Enzo Boldi

Il day after è stato quello delle polemiche. Fin dalla serata di domenica, dopo la conferenza stampa di Giuseppe Conte, si è accesa una discussione a distanza tra i sindaci e Palazzo Chigi sul tema delle chiusure e del coprifuoco. Una polemica che ha portato, poi, alla cancellazione del riferimento ai sindaci all’interno del testo finale del Dpcm pubblicato sul sito del governo. Abbiamo parlato con Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e Presidente Ali (Autonomia Locali Italiane), per commentare i contenuti dell’ultimo decreto firmato dal Presidente del Consiglio.

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Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e presidente Ali (Autonomie Locali Italiane), come valuta il contenuto dell’ultimo DPCM?

«Equilibrato, considerando il momento che stiamo vivendo. I ristoranti rimangono aperti, ma con regole molto rigide che evitano assembramenti. La scuola rimane in presenza, con possibilità per quelle di secondo grado di riorganizzare gli orari, con l’obiettivo di non intasare troppo il trasporto pubblico negli orari di punta. Davanti a noi avremo mesi di convivenza con il virus, per questo motivo dobbiamo essere molto prudenti: portare la mascherina, mantenere le distanze e rispettare tutti gli accorgimenti del caso. Di fronte abbiamo la gestione di una crisi sanitaria e al tempo stesso dobbiamo evitare di peggiorare ulteriormente la situazione socio economica: non possiamo chiudere scuole o luoghi di lavoro, altrimenti rischiamo un’ulteriore recessione dalla quale non ci riprenderemo più».

Nella conferenza stampa, Conte aveva fatto riferimento ai sindaci. Ma nel testo finale non si parla più dei primi cittadini? Perché questo teatrino?
«Abbiamo bisogno di capire meglio come intervenire. C’è stata confusione ieri sera tra discussione fatta dal comitato tecnico al tavolo con comuni ed enti locali. I sindaci sono coloro che, più di altri, possono individuare zone più sensibili dove evitare assembramenti. Ma i sindaci non hanno gli strumenti per i controlli. Chiudere una piazza limitare accesso a una via richiede personale di vigilanza che comuni non hanno. Non si può pensare possa essere un lavoro delegato alle polizie municipali».

Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, commenta il Dpcm

E ora, leggendo il DPCM, chi ha il ‘potere’ di decidere?
«Il tema di controllo è un tema che riguarda le forze dell’ordine e i prefetti. Credo la giornata di oggi possa servire a capire chi deve fare cosa».

Secondo lei, era necessario un decreto di questo tipo per contenere l’aumento dei contagi?
«Sì. Non abbiamo altre alternative. Protezioni e buoni comportamenti: le regole sono fondamentali, ma serve la collaborazione di tutti».

Esiste il rischio di un vuoto di responsabilità tra potere centrale e locale?
«Non credo. In passato abbiamo avuto un eccesso di protagonismo da parte di alcuni presidenti della Regione. Quando c’è un’emergenza è giusto che decida lo Stato, ma è anche giusto che i sindaci siano messi in condizione di fare il loro lavoro. La collaborazione con Comuni e Province è importante tanto quella con le Regioni».

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