Matteo Renzi: «Non siamo maleducati, amiamo l’Italia. Stasera non ci saremo»
13/02/2020 di Gaia Mellone
Il leader di Italia Viva Matteo Renzi con una diretta sui social network risponde alle critiche ricevute dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha accusato il partito di fare opposizione «maleducata». E ha anche annunciato il forfait di Italia Viva al consiglio dei ministri di questa sera.
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Matteo Renzi annuncia il forfait in consiglio dei ministri
«Il garantismo e giustizialismo non sono la stessa cosa. Chi lo afferma dice una assurdità: è come dire che democrazia e dittatura sono la stessa cosa – ha detto Renzi in diretta Facebook -. Non è che lo diciamo noi di Italia Viva ma secoli di civiltà giuridica. Il garantismo serve anche per rifiutare la logica del processo sommario sui social, su Twitter, nei talk show e nei quotidiani»
Parla della legge sulla prescrizione e afferma che questa legge non è stata fatta dal governo a cui è stata concessa la fiducia a fine agosto. «È una legge – ha affermato Renzi – che a noi non piace perché figlia di quella visione populista che cancella la prescrizione, che in un paese come il nostro significa trasformare i cittadini in imputati a vita. I populisti seguono i sondaggi day by day, ma se uno crede in una battaglia la fa quando non conviene. Questa battaglia non mi porta consenso elettorale ma dignità, e alla dignità non si rinuncia».
Matteo Renzi rivela anche che Italia Viva era aperta alla mediazione portata avanti da Pd e Liberi e Uguali ed era «disponibile anche ad accettare che la prescrizione venisse cancellata ma soltanto dopo l’appello». Poi Renzi giustifica la sua assenza al consiglio dei ministri di questa sera: «Noi stasera non andremo al cdm perché il miniustro della giustizia Bonafede, che discetta degli innocenti che non vanno in carcere, ha detto che stasera ci sarà il voto del Lodo Conte bis, un pasticcio che è incostituzionale almeno tanto quanto la legge spazzacorrotti. Il presidente del Consiglio non può dire che questa è un’assenza non giustificata, perché stiamo marcando la differenza politica su un punto sul quale sono mesi che diciamo non d’accordo».
E allora che fare? Cosa succederà adesso? Matteo Renzi si rivolge direttamente a Giuseppe Conte: «Presidente, la palla tocca a te, non abbiamo aperto la crisi e non vogliamo fare polemiche: ma non rinunciamo alle nostre idee. Puoi cambiare la maggioranza, caro presidente. Se noi siamo opposizione, voi non avete la maggioranza e non mi sembra un’idea brillante. Se voi volete fare un’altra maggioranza, non ci metteremo di mezzo. Ma non saremo mai tra quelli che per tenersi uno sgabello rinunciano a un principio. E nessuno mi dica che sono maleducato: sono anni che devo subire le accuse di chi la butta sul carattere».
Infine, già che ci si trova, Matteo Renzi segna gli altri punti di distanza rispetto all’attuale esecutivo sia sulla politica estera sia sulla sua idea di lavoro: «A un giovane del sud – dice – devi dare un lavoro, non il reddito di cittadinanza». Ennesima stoccata a una maggioranza che sembra essere sempre più traballante.