Massimo Galli: «Siamo sul crinale che potrebbe portarci a una situazione di assoluta gravità»

Il direttore del Dipartimento malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano traccia i possibili scenari del futuro più prossimo

05/10/2020 di Enzo Boldi

La situazione non è ancora grave come in Francia, Spagna e nel Regno Unito, ma occorrono nuove limitazioni per evitare che i numeri del Coronavirus in Italia proseguano questa lenta e costante risalita. È questa la sintesi delle parole di Massimo Galli. Il direttore del Dipartimento di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano è intervenuto questa mattina ad Agorà, su Rai3, commentando le anticipazioni sui contenuti del nuovo dpcm che entrerà in vigore dall’8 ottobre. E il quadro che si sta delineando nel nostro Paese, secondo il professore, rischia di portare a un netto peggioramento.

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«Noi siamo adesso sul crinale che ci potrebbe portare ad una situazione di assoluta gravità – ha sottolineato il direttore del Dipartimento di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano in collegamento con Agorà -. Non possiamo chiudere le scuole e non vogliamo chiudere le scuole. Non possiamo chiudere le attività economiche. Convivere con il virus vuol dire questo». Una situazione che, dunque, non è delle migliori e che, visti alcuni comportamenti, rischia di peggiorare velocemente.

Massimo Galli e la nuova situazione Covid in Italia

Durante il suo intervento su Rai3 è stato mandato in onda un servizio in cui si mostrano alcuni atteggiamenti poco consoni al periodo che stiamo vivendo all’interno e all’esterno di alcuni locali milanesi. E il commento di Massimo Galli è stato durissimo: «Appare evidente come non si sia è capito cosa stiamo per rischiare, cioè una situazione paragonabile a quella di marzo. Vogliamo questo? Vogliamo non lasciarci alle spalle quella esperienza? Vogliamo vanificare le settimane di lockdown e tutti i sacrifici connessi per andare ad ondeggiare in un locale?». Insomma, la situazione rischia di precipitare, secondo il professore. E se accadrà sarà colpa di alcuni comportamenti irresponsabili.

(foto di copertina: da Agorà, Rai3)

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