Per Galli, nessuno al convegno al Senato aveva «titolo per dare opinioni scientifiche»

Massimo Galli ha commentato in maniera molto severa quanto accaduto questo pomeriggio in Senato, quando Vittorio Sgarbi e Armando Siri hanno organizzato il convegno denominato Osservatorio Covid-19 in Italia, tra informazione scienza e dirittiNel corso del convegno abbiamo assistito a scene incredibili: Matteo Salvini che si è rifiutato di indossare la mascherina, ma anche Andrea Bocelli che ha negato la gravità del coronavirus in Italia arrivando a sostenere che, se non conosce nessuno finito in terapia intensiva, allora le cose non sono come ce le hanno raccontate.

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Massimo Galli parla del convegno al Senato con Salvini e Bocelli

Massimo Galli è intervenuto a gamba tesa. Nonostante al convegno fossero presenti il dottore Giuseppe De Donno dell’ospedale di Mantova (sperimentazione del plasma autoimmune per la cura del coronavirus) e il primario del San Raffaele Alberto Zangrillo (che dal 31 maggio sostiene che il coronavirus in Italia sia clinicamente scomparso), da quella riunione – svoltasi tra l’altro in un edificio che rappresenta le istituzioni in Italia, come la biblioteca del Senato a Roma – sia emerso un messaggio pericoloso per lo stato dell’epidemia in Italia.

«Nessuno di coloro che si sono espressi ha titolo per dare una opinione di tipo scientifico – ha detto Galli -. Quello che è stato detto non ha alcuna base: è un messaggio inadeguato, quello che viene lanciato, con elementi di evidente pericolosità». Dunque, una critica senza appello. Anche perché, ha sottolineato il responsabile delle malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, in Israele l’epidemia si sta diffondendo a ritmi preoccupanti e in Catalogna stanno pagando conseguenze molto gravi nonostante il lockdown e successivamente alla riapertura dei locali pubblici. Elementi, ricorda Galli, che la popolazione deve avere ben presenti e che, ascoltando dichiarazioni come quelle che ci sono state oggi in Senato alla presenza del leader della Lega Matteo Salvini, potrebbero essere considerate fuorvianti.

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