La corsa alla fabbricazione di mascherine, ma l’Oms dice che non vanno usate se non si hanno sintomi
31/03/2020 di Gianmichele Laino
Lo abbiamo sentito anche oggi nella conferenza stampa del commissario all’emergenza Domenico Arcuri. La corsa dell’Italia alla produzione di mascherine contro il coronavirus procede spedita, proprio per rispettare quelle esigenze che sono state individuate dalla task force che, a livello nazionale, sta coordinando l’emergenza coronavirus. Sempre secondo il commissario straordinario, infatti, l’Italia avrebbe un fabbisogno mensile di mascherine sanitarie da 90 milioni di pezzi. Una cifra che, al momento, la nostra economia non può mettere a disposizione, tanto da essere costretta a ricorrere ad acquisti anche all’estero. Eppure, soltanto cinque giorni fa, in un video-tutorial pubblicato su Twitter, la massima autorità sanitaria del pianeta, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha spiegato che le persone che non hanno sintomi da coronavirus (tosse, febbre, naso chiuso) non hanno la necessità di indossare le mascherine.
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Le mascherine sono utili? Le raccomandazioni dell’Oms
If you do not have any respiratory symptoms, such as fever, cough, or runny nose, you do not need to wear a medical mask. When used alone, masks can give you a false feeling of protection and can even be a source of infection when not used correctly. ➡️https://t.co/0nyHux1SgN pic.twitter.com/JDQhnowx3p
— World Health Organization Western Pacific (@WHOWPRO) March 26, 2020
Una sorpresa? Non tanto, soprattutto se si considera che la posizione dell’Oms in materia è sempre stata chiara ed è stata ribadita anche nella giornata di ieri da Mike Ryan, il capo del programma per le emergenze sanitarie dell’Oms: «Non raccomandiamo l’uso esteso di mascherine, perché non associato ad alcun beneficio – ha affermato -. Non lo critichiamo, ma non c’è nessun particolare beneficio che sia stato dimostrato». Ovviamente, è opportuno sottolinearlo, non stiamo parlando di medici e operatori sanitari che sono costantemente in contatto con pazienti e sono i più esposti di tutti al rischio contagio (in Italia, sono 6.414 gli operatori sanitari contagiati secondo una stima dell’Istituto Superiore di Sanità), ma delle persone comuni, che magari la indossano per andare a fare la spesa.
Senza la riprova di evidenze scientifiche fornite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sull’utilizzo delle mascherine, dunque, vanno letti sotto un’altra luce gli sforzi che l’economia italiana sta facendo per dotarsi di mascherine a sufficienza per tutta la durata dell’emergenza? Il commissario Arcuri ha annunciato l’acquisto di 300 milioni di mascherine, mentre c’è tutto un settore dell’industria italiana – quello della moda – che sta riconvertendo parte della produzione e si sta organizzando in consorzio (organizzato da Confindustria moda) immediatamente operativo: secondo gli ultimi dati comunicati da Arcuri, le prime 25 aziende del comparto moda già producono 200mila mascherine al giorno. Dalla prossima settimana saranno 500mila al giorno e dalla successiva 700mila.
Le mascherine sono utili? Gli stati le stanno acquistando, ma l’Oms non chiarisce i dubbi
Il tutto mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità sembra andare in direzione contraria e non sembra fornire i chiarimenti richiesti da chi ha avuto modo di guardare il video-tutorial. Il giornalista italiano Max Brod lo ha sottolineato in un post su Facebook, dopo aver analizzato il sentiment dei commenti e dei retweet che hanno accompagnato la pubblicazione del video sull’account ufficiale dell’Oms:
Addirittura, nel video, l’Oms parla di alcuni effetti collaterali nell’utilizzo di mascherine da parte delle persone che non hanno sintomi. Indossarla in maniera non corretta, sporcarla inavvertitamente o semplicemente avere un senso di protezione che non corrisponde alla realtà e che potrebbe indurci ad abbassare la guardia: sono elementi che potrebbero essere addirittura controproducenti. In presenza di Stati che stanno facendo sforzi importanti per assicurarsi un rifornimento sufficiente di mascherine e in presenza di tanti dubbi sollevati da semplici utenti che stanno vivendo in prima persona questa pandemia, un chiarimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in merito sarebbe quantomeno dovuto.