La bufala delle mascherine con valvola che fanno aumentare i contagi

Se non bastassero i complotti e le fake news che circolano sui social, ci si mettono anche le istituzioni. L’ultimo caso è quello della bufala delle mascherine con valvola sconsigliate come rimedio per proteggere se stessi e chi ci sta accanto. Per fare chiarezza su questa vicenda è intervenuta la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, che ha spiegato come il vademecum diffuso sia del tutto fuorviante. Ma quella notizia è stata pubblicata sui profili social di alcuni comuni, con riferimento al ministero dell’Interno.

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Partiamo dalla genesi. È circolato nelle ultime ore un documento, con intestazione «Ministero dell’Interno» e riferimento ai Vigili del Fuoco de L’Aquila. Nel testo si parla di un vademecum a cui viene allegato un documento redatto da Asso.forma, un’agenzia formativa che risulta essere accreditata presso la Regione Piemonte. Nel testo viene sconsigliato l’utilizzo di mascherine con valvola tra i civili e i lavoratori. Il motivo? Aumenterebbe ancor di più il rischio di contrarre il Coronavirus. Il tutto lo troviamo in quanto condiviso dal comune di Poggio Picenze (in Abruzzo).

La bufala delle mascherine con valvola che sono pericolose

In particolare l’attenzione si sposta sulla seconda pagina del vademecum redatto da Asso.forma (presente ancora sul loro sito ufficiale), nel quale viene spiegato chi deve e chi non deve assolutamente indossare le mascherine con valvola (quelle comunemente indicate con le sigle ffp2 e ffp3).

La smentita del ministero della Salute

In questo vademecum, che porta l’intestazione del Ministero dell’Interno solo perché condiviso dal corpo dei Vigili del Fuoco de L’Aquila, non viene spiegato i motivi di questa presa di posizione contro le mascherine con valvola. Ma a smentire il tutto ci pensa la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, in un’intervista sul tema rilasciata a Il Gazzettino: «È un vademecum con informazioni totalmente infondate, gli unici titolati a dire quali sono le caratteristiche delle mascherine sono il ministero della Salute e l’Istituto superiore della sanità sui cui siti istituzionali si trovano rapporti corretti». Poi sottolinea come l’accredito di Asso.forma presso la Regione Piemonte sarà cancellato.

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