L’art. 6 del decreto Salvini sul divieto di manifestazioni a volto coperto e il suo appello a scendere in piazza con le mascherine

28/04/2020 di Redazione

Matteo Salvini, negli ultimi giorni, sta invitando i cittadini a scendere in piazza. Tuttavia, il leader della Lega non vuole passare per un irresponsabile e ha chiesto più volte ai propri followers di organizzare, eventualmente, manifestazioni che siano sicure ed educate, rispettando l’obbligo di distanziamento sociale di un metro e l’obbligo di indossare delle mascherine per limitare il contagio da coronavirus. Non c’è stata una convocazione vera e propria di una manifestazione, bensì una sorta di tentativo di sondare gli umori della sua piazza. Non è un caso che Salvini abbia raccolto una reazione piuttosto fredda a questa sua idea.

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Mascherine e decreto Salvini: cosa succederebbe nel caso di una manifestazione

Restiamo sempre sul livello teorico, visto che non c’è ancora una manifestazione di piazza realizzata secondo le modalità previste da Matteo Salvini. Ma proprio per questo dovremmo affrontare anche un’altra specie di problema, rappresentata da una legge che lo stesso leader della Lega, al tempo ministro dell’Interno, ha introdotto a fine luglio-inizio agosto del 2019. In quella circostanza, con i cosiddetti decreti Salvini, il leader del Carroccio aveva adottato alcune misure piuttosto severe nei confronti di chi avesse violato l’ordine pubblico.

Tra queste misure di sicurezza c’è anche l’obbligo per i manifestanti di non indossare caschi o altri indumenti che possano ostacolare la rapida identificazione dei soggetti. Si tratta dell’articolo 6 del decreto sicurezza bis, diventato successivamente legge dello Stato italiano in seguito al canonico doppio passaggio parlamentare. Con quell’articolo si introduce «una nuova fattispecie delittuosa, che punisce chiunque, nel corso di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico, utilizzi – in modo da creare concreto pericolo a persone o cose – razzi, fuochi artificiali, petardi od oggetti simili, nonché facendo ricorso a mazze, bastoni o altri oggetti contundenti o comunque atti ad offendere». A questo reato si applica una aggravante per coloro che usino «caschi o qualsiasi altro dispositivo che renda irriconoscibile una persona».

Visto che siamo sempre nel campo delle ipotesi, immaginiamo che una qualche manifestazione convocata da Salvini in questo periodo di lockdown degeneri per qualche motivo: potrebbe esserci la beffa, per alcuni manifestanti resi irriconoscibili per le forze dell’ordine dalle mascherine, di avere a proprio carico anche un’aggravante in base a una legge fortemente voluta dal promotore dell’ipotetica manifestazione.

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