Mascherine: il caos globale e l’inversione a U delle autorità italiane

04/04/2020 di Redazione

*  articolo a cura di Max Brod (giornalista e reporter televisivo)

 

Un cittadino senza sintomi da malattia respiratoria che ha una mascherina ed è costretto a uscire di casa (per la spesa, per andare a lavoro o per altre necessità previste dalle disposizioni normative), fa bene ad indossare una mascherina protettiva? Nonostante sia oramai appurato che esistano soggetti asintomatici ma comunque positivi e contagiosi, ci sono voci contrastanti su chi deve indossare il dispositivo di protezione.

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Mascherine asintomatici, cosa dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità

Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la più autorevole fonte in materia a livello globale, la risposta è no, e lo ribadisce in un tweet (con tanto di spiegazione video), del 26 marzo:  indossarla solo se “si hanno sintomi respiratori”. Sotto il tweet (il video ha più di 1 mln di views), su 257 commenti analizzati il 98,5% è di segno negativo. C’è chi denuncia un falso, chi chiede spiegazioni scientifiche a supporto di questa tesi, chi ci va giù duro e scrive “assassini!”.

L’OMS non dà ulteriori spiegazioni e resta fedele alla sua linea, anzi, lunedì 30 marzo, ribadisce: “Non raccomandiamo l’uso esteso di mascherine, perché non associato ad alcun beneficio. Non lo critichiamo, ma non c’è nessun particolare beneficio che sia stato dimostrato” (Mike Ryan, capo del Programma di emergenze sanitarie dell’OMS). In Italia questa politica sanitaria è stata presa alla lettera da tutti fin dall’inizio dell’epidemia, a partire dalle massime autorità in campo. L’Istituto Superiore di Sanità nel suo sito ha ancora la card esplicativa che recita: “Indossare la mascherina? Non è necessaria per la popolazione generale in assenza di sintomi di malattie respiratorie”. Stessa storia per il ministero della Salute, online si può trovare l’indicazione: “La mascherina non è necessaria per la popolazione generale in assenza di sintomi di malattie respiratorie”. E dello stesso tono è stato Walter Ricciardi, componente italiano dell’OMS e consulente del governo, che il 10 marzo durante la trasmissione Di Martedì, dice: “Le mascherine chirurgiche non servono ai sani (…) devono essere date soltanto al personale sanitario e ai malati (…) è una paranoia che la gente sana utilizza in maniera impropria togliendola a chi le deve usare veramente”.

Intanto la corsa alla produzione di mascherine è di fatto iniziata in molti Paesi (tra i quali il nostro) così come la riconversione della produzione di alcune aziende. Gli italiani iniziano a metterla quando escono di casa, spesso anche se asintomatici. Ma fanno bene? Per George Gao, direttore del Chinese Center for Disease Control and Prevention (CDC), sì: “Il più grande errore, in Europa e negli Stati Uniti è che le persone non stanno indossando le mascherine (…) Molte persone hanno un’infezione asintomatica o pre-sintomatica. Se indossassero le mascherine, potrebbero prevenire la trasmissione del virus”, dice sulla rivista Science in un’intervista del 27 marzo. Dello stesso avviso Repubblica Ceca e Slovacchia, le prime due nazioni europee ad aver reso obbligatoria la mascherina per tutti coloro che escono di casa; il premier ceco ha così a cuore la questione da aver recentemente fatto un appello via Twitter al presidente USA Donald Trump, invocando l’uso delle mascherine per prevenire “fino all’80% dei contagi”.

E la scienza cosa dice? Uno studio pubblicato su The Lancet mette in evidenza come le misure messe in atto a livello globale siano discordanti tra le nazioni, poi però spiega: “Poiché l’evidenza suggerisce che COVID-19 potrebbe essere trasmesso prima dell’insorgenza dei sintomi, la trasmissione nella comunità potrebbe essere ridotta se tutti, comprese le persone che sono state infettate ma che sono asintomatiche e contagiose, indossassero mascherine facciali”. Per Benjamin Cowling, epidemiologo ed esperto di statistica medica all’Università di Hong Kong “non avrebbe senso l’idea per cui le mascherine chirurgiche sono molto importanti per il personale sanitario ma non sono utili per il resto delle persone” (Science). L’America Enterprise Institute (think tank conservatore americano) raccomanda nel suo rapporto del 29 marzo a cura di esperti di salute pubblica: “Tutti, incluse le persone senza sintomi, dovrebbero essere incoraggiati a indossare mascherine in tessuto non medico quando sono in pubblico”.

Mascherine asintomatici, cosa sta succedendo in Italia

È notizia di ieri che l’Oms – annuncia alla BBC il suo direttore responsabile, David Heymann – sarebbe pronta a rivedere le sue linee guida. Intanto in Italia (e non solo) si assiste nelle ultime ore a quella che sembra una vera e propria inversione a U sul tema. Walter Ricciardi retwittando un articolo di Repubblica sulla questione, scrive: “Dopo che (le mascherine, ndr), saranno garantite a tutti gli operatori vi sarà la più grande campagna altruistica di massa, molti pensando di proteggersi le indosseranno e invece proteggeranno gli altri, bene così”. Poi il primo aprile, quando Lilli Gruber gli chiede – durante la trasmissione Otto e Mezzo – se farebbe bene a mettersi la mascherina visto che potrebbe essere positiva e non saperlo, Ricciardi risponde: “Esattamente”. Dello stesso avviso Giovanni Rezza (direttore del Dipartimento Malattie Infettive  dell’ISS) che il 2 aprile, su Rai3, dice: “Laddove l’incidenza è molto elevata l’uso di mascherine (…) va benissimo per proteggere gli altri, quindi se tutti portassero qualcosa (…) probabilmente il rischio a livello di comunità diminuirebbe, il problema è che si è creata una carenza di mascherine”.

Rimangono diversi interrogativi in campo. Cosa è cambiato a livello scientifico per stimolare in poche ore un cambio così evidente di rotta? Chi fino ad oggi ha seguito le vecchie indicazioni, ha messo a rischio la propria salute e quella degli altri? E come tutelare il futuro?

Le linee guida delle massime autorità in campo sanitario sono ancora lì, e se il cittadino modello è quello che si informa sui canali ufficiali, quel cittadino (magari asintomatico positivo) oggi, leggendole, lascerà la sua mascherina nel cassetto, e uscirà senza.

 

 

 

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