Arcuri dice sì alle «critiche dei cittadini» sui prezzi delle mascherine, no a quelle di chi ha speculato

«Noi stiamo facendo la nostra parte e lo facciamo mettendoci la faccia. Dunque benvenute le critiche», dice Arcuri in riferimento ai cittadini italiani, «ma solo da loro». Gli speculatori si mettano l’anima in pace, insomma, perché il prezzo delle mascherine «resterà a 61 cent» (fin quando rimarranno gli 11 centesimi di IVA). Il commissario ha anche aggiunto che nei prossimi giorni verrà stipulato « un accordo con i tabaccai, che hanno ben 50 milioni di punti vendita in italia, per la vendita di mascherine anche lì».

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Arcuri contro le farmacie, che hanno speculato sul prezzo delle mascherine

Un’altra volta ancora i cittadini italiani stanno facendo fatica a reperire le mascherine. Durante la sua conferenza stampa Arcuri è tornato sulla questione, ribadendo che i soli ad avere il diritto di lamentarsi sono i cittadini. Del resto il commissario aveva già chiarito la sua posizione in merito, specificando che «la colpa non è mia ma di distributori e farmacisti. Il prezzo massimo è stato fissato nel solo interesse dei cittadini. Chi oggi afferma di non avere mascherine e di aver bisogno delle forniture del Commissario, fino a qualche settimana fa le aveva e le faceva pagare ben di più ai cittadini». No alle lamentele di coloro che hanno speculato in precedenza, quindi.

«Nei magazzini delle regioni 55 milioni di mascherine»

Il commissario ha anche garantito che le regioni sono state rifornite e che non sarà data l’autorizzazione a vendere le mascherine a prezzi rialzati. «Abbiamo distribuito 208 milioni di mascherine da inizio emergenza, è una quantità sufficiente. Le Regioni hanno 55 milioni nei loro magazzini», ha sottolineato Arcuri, chiarendo come il lavoro fatto sia «nell’esclusivo interesse dei cittadini al fine di tutelare al meglio la loro salute. Qualche volta faccio degli errori, per i quali mi aspetto critiche e se serve reprimende», solo però da parte dei cittadini e non da chi finora ha speculato e non vende più mascherine al prezzo calmierato. La critica diretta anche a Federfarma: «Non è il commissario a dover rifornire le farmacie né i loro distributori, il commissario non si è mai impegnato a farlo. Il commissario non deve rifornire gli associati della Confcommercio, della Conad, della Coop e della Federdistribuzione. Si è impegnato in entrambi i casi a integrare ove possibile le forniture che queste categorie si riescono a procurare attraverso le loro reti di approvvigionamento».

 

 

(Immagine copertina dalla conferenza stampa di Arcuri)

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