«La mascherina è il nuovo profilattico, va utilizzata soprattutto in certe situazioni»
Queste le parole della professoressa Ilaria Capua a Di Martedì
09/09/2020 di Ilaria Roncone
Il discorso di Ilaria Capua mette sullo stesso piano – in termini di necessità di utilizzare le protezioni – la crisi pandemica da coronavirus e gli anni dell’Hiv. La mascherina è importante oggi come allora lo era il preservativo. Il punto è comprendere che, in situazioni simili, le malattie si fermano «cambiamento dei comportamenti». Secondo la dottoressa in Italia siamo a buon punto considerato che «le terapie intensive sono a livelli normali, gli italiani hanno capito cosa bisogna fare per evitare il contagio». La mascherina profilattico, per dirla in breve, è il solo modo che abbiamo per rallentare il contagio e normalizzarne i livelli.
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Mascehrina profilattico: «Abbiamo imparato regole, dobbiamo applicarle all’ordinario»
Secondo Ilaria Capua le regole sono state acquisite e ora gli italiani devono solamente applicarle nella vita quotidiana, considerando che con la pandemia dobbiamo imparare a conviverci. «La mascherina va vista come il nuovo profilattico: è uno strumento che va utilizzato soprattutto in alcune situazioni», ha detto la Capua a Di Martedì, sottolineando che «come fu ai tempi dell’Hiv, trasmissibile per via sessuale e non respiratoria, la pandemia è stata fermata con il cambiamento dei comportamenti».
Circolazione virale ma numero bassissimo di casi gravi
In Italia si può essere ottimisti secondo il direttore dell’UF One Health Center che parla di «circolazione virale ma il numero di casi gravi è a livelli bassissimi». L’elogio di Ilaria Capua va agli italiani, che «hanno capito cosa bisogna fare per evitare il contagio: questa è l’unica mossa vincente per tenere il virus il più lontano possibile da se stessi e dagli altri». L’augurio è per il futuro, perché non muoiano più tante persone: «Mi auguro che il grosso delle vite perdute ce lo siamo lasciato alle spalle, credo che questa situazione ci obbligherà a cambiare comportamenti». Gli occhi dovrebbero essere puntati sulla Spagna, secondo la professoressa, e «considerando che gli italiani vivono l’estate con la E maiuscola e considerando che non si può chiedere l’impossibile alle persone, penso che le cose siano andate bene».