Marte, c’è ossigeno nell’acqua del lago salato

Non solo c’è acqua su Marte, ma c’è anche l’ossigeno. All’interno del lago salato scoperto dal team italiano a luglio sarebbe presente dell’ossigeno disciolto: questo potrebbe significare la presenza di vita sul pianeta rosso.

Ossigeno nell’acqua di Marte, tutto nasce da uno studio italiano

A scoprire il lago salato nelle profondità del suolo marziano era stato un team di 22 ricercatori provenienti da centri di ricerca e università italiane. A capo c’erano Enrico Flamini ( Chief Scientist dell’Asi), Elena Pettinelli (responsabile del laboratorio di fisica applicata alla Terra e ai pianeti dell’Università Roma Tre) e Roberto Orosei (Istituto nazionale di astrofisica Inaf). La scoperta era stata annunciata con un articolo sulla rivista scientifica americana Science, e anche se non aveva conquistato la copertina aveva rivoluzionato le ricerche di forme di vita sul pianeta rosso. Utilizzando il radar Marsi, il team di ricercatori aveva individuato il lago poco lontano dal Polo Sud,  a 1,5 chilometri dalla superficie e con una temperatura ben al di sotto degli zero gradi. Essendo sotterraneo url lago è rimasto protetto dalle radiazioni ultraviolette e creava un ambiente salino simile a dei laghi terresti. Condizioni che potrebbero favorire la presenza di forme di vita: e le ultime scoperte confermano questa ipotesi.

Ossigeno sciolto su Marte, possibili forme di vita come le spugne

Stavolta la ricerca è americana, anzi Californiana. Il gruppo di ricerca del California Institute of Technology guidato da da Vlada Stamenkovi ha pubblicato i risultati sulla rivista Nature Geoscience. «In un serbatoio di acqua salata di questo tipo ci potrebbero essere elevate concentrazioni di ossigeno disciolto» si legge, e questo rende la presenza di forme di vita non solo possibile, ma probabile: si  potrebbero trovare non solo alcuni tipi di microrganismi, ma anche di animali più complessi come le spugne. E se c’è disciolto nell’acqua, allora potrebbe essere esistito anche nell’aria. Conclusioni a cui i ricercatori sono giunti dopo aver calcolato la quantità di ossigeno presente nell’acqua alle  varie condizioni di pressione e temperatura del sottosuolo di Marte. «I requisiti per l’abitabilità delle brine su Marte si arricchiscono ora della possibile presenza di ossigeno, indispensabile però alle sole forme di vita che lo utilizzano per la respirazione», ha commentato l’astrobiologa Daniela Billi, dell’Università di Roma Tor Vergata all’Ansa, spiegando che questa nuova possibilità «amplia i possibili metabolismi presenti su Marte».

 

(Credits immagine: pixabay CC0 Creative Commons )

Share this article
TAGS