Marsala, l’estate di raid punitivi contro gli africani perché sono africani

L'assurda storia arriva da Marsala, in Sicilia, e i colpevoli sono stati individuati

01/10/2020 di Ilaria Roncone

Da Marsala arriva una storia di violenza inaudita e cieca ai danni di persone africane, frutto – secondo quanto emerge dalle indagini – di semplice e puro razzismo. Le indagini degli agenti del commissariato di Marsala, in collaborazione con i colleghi della Digos della Questura di Trapani e del reparto prevenzione crimine di Palermo, hanno fatto emergere una realtà di raid punitivi che – per tutta la scorsa estate – hanno preso di mira cittadini extracomunitari che venivano picchiati solo per il colore della loro pelle.

LEGGI ANCHE >>> Trump infiamma Kenosha: “Il razzismo non esiste in America”

Il raid dei bianchi contro i neri

Picchiati perché neri. Questo quanto restituisce la storia che arriva da Marsala. Tre dei componenti del branco che si sono macchiati di una serie di aggressioni nel corso di questa estate, soprattutto nei weekend, sono stati arrestati. Agivano soprattutto in centro città. Dalle immagine che hanno condotto ai colpevoli si vedono pugni, calci, sediate, violenze di ogni genere contro persone inermi. Gli investigatori parlano di azioni compiute «senza alcun timore sulle possibili conseguenze penali ed accecato da una rabbia bestiale, immotivata», di persone che si lanciavano «con veemenza e ferocia» contro i migranti.

«Siete africani di merda»

Queste sono le minacce arrivate alle vittime delle violenze: «Siete africani di merda… non dovete più parlare perché siete di colore… noi vi ammazziamo. Qui non avete il diritto di stare…». Oltre ai tre arrestati si evidenzia la presenza di un grande numero di persone già classificate come violente e note alle forze dell’ordine; una vera e propria spedizione punitiva che ha agito indisturbata, nell’omertà di chi ha assistito e non ha fatto nulla – nemmeno andare a riferire alle forze dell’ordine – fino ad arrivare ad incitare i comportamenti violenti.

Le vittime talmente spaventate da non denunciare

 

 

La paura di chi ha subito queste violenze senza ragione alcuna, sia fisiche che verbali, rende le indagini ancora più difficili. Si parla di «assoluta mancanza di collaborazione delle parti offese le quali, evidentemente intimorite dalla ferocia del gruppo criminale, hanno manifestato notevole riottosità a denunciare le violenze e addirittura, nonostante le visibili e anche gravi lesioni subite, hanno rinunciato alle cure dei sanitari».

Share this article
TAGS