Assolto il ristoratore che aveva sparato e ucciso un ladro nel Lodigiano
24/01/2020 di Enzo Boldi
La vicenda di Mario Cattaneo è stata utilizzata dalla Lega come esempio massimo per la campagna a favore della modifica della legge (già esistente) sulla legittima difesa. E questo pomeriggio è arrivata la sentenza di primo grado – da parte del tribunale di Lodi – che sconfessa le richieste portate avanti dalla Procura nei confronti del ristoratore. L’uomo era accusato di eccesso di legittima difesa per aver sparato, uccidendolo, uno dei ladri entrati nella sua trattoria per tentare un furto. Il pm aveva chiesto una pena di tre anni di detenzione.
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La vicenda giudiziaria è iniziata dopo la notte del 10 marzo 2017, quando Mario Cattaneo sorprese alcuni ladri all’interno del proprio locale. Il settantenne ristoratore, imbracciando il proprio fucile, aprì il fuoco e colpì Petre Ungureanu, uccidendolo, mentre i suoi due complici erano riusciti a darsi alla fuga. Contro di lui, il pm aveva chiesto una condanna a tre anni per eccesso di legittima difesa, ma le ricostruzioni e le perizie (anche l’autopsia sulla vittima) chiarirono un aspetto fondamentale: l’oste sparò solamente un colpo, costituito da una rosa di pallini (tipici dei fucili.
Mario Cattaneo è stato assolto, l’esultanza di Salvini
La decisione dei giudici del tribunale di Lodi – che hanno assolto in primo grado Mario Cattaneo – ha fatto esultare Matteo Salvini sui propri profili social.
La colluttazione e il colpo fortuito
La versione di Mario Cattaneo è sempre stata univoca: il colpo è partito dal suo fucile involontariamente, durante una colluttazione. E quella rosa di pallini ha colpito fatalmente alla schiena uno dei tre ladri che si erano intrufolati nel suo locale per tentare di rubare soldi e sigarette. E questa versione è stata valutata credibile e legittima da parte dei giudici del Tribunale di Lodi che hanno deciso di assolverlo in primo grado.
(foto di copertina: da frame video de L’Aria che Tira, La7)