Mario Balotelli chiede di fermare il calcio: «I soldi non valgono la salute»

08/03/2020 di Enzo Boldi

Nelle ultime ore il mondo del calcio si è interrogato più sulla trasmissione in chiaro delle partite disputate a porte chiuse (a partire dai recuperi della 26esima giornata in programma nella giornata di domenica) che sulla vera gestione dell’emergenza sanitaria per Coronavirus un Italia. Secondo le disposizioni del governo, le partite di Serie A delle squadre che hanno sede nelle zone rosse (quindi l’intera Lombardia più le province inserite nella notte) si disputeranno lo stesso, ma senza pubblico (come già previsto). Ma Damiano Tommasi (presidente dell’Associazione italiana calciatori) e Mario Balotelli non ci stanno.

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Il primo a parlare è stato l’ex calciatore – ora numero uno dell’Aic – Damiano Tommasi che aveva chiesto lo stop immediato delle partite proprio per via della forte emergenza sanitaria che è nel Nord Italia, ma con grandi riflessi (seppur in forma ridotta, per il momento) anche nel resto del nostro Paese. L’attaccante del Brescia ha ripreso le parole di Tommasi, sottolineando come «i soldi non valgono la salute».

Mario Balotelli chiede di fermare il calcio

Poi, in un’altra Instagram Stories, prosegue il suo ragionamento replicando alle persone che lo stavano contestando per la sua presa di posizione: «Amo il calcio più di voi, ma giocare vuol dire viaggiare in pullman, treno, aereo, dormire in hotel, entrare comunque in contatto con altre persone al di fuori della tua società lavorativa. Già non vedo i miei figli per questo maledetto coronavirus, perché come sapete non vivono in Lombardia e già è snervante e triste per me. Di sicuro non vorrei mai che in più mia madre, con la quale mangio quasi tutti i giorni, non è una mia coetanea per quanto possa amare il calcio (al quale devo tutto), non mi va e tassativamente non voglio attaccarle niente! Per cosa? Per far divertire qualcun altro? O per non far perdere soldi? Ma dai, non scherzate! Ripigliatevi, avete rotto adesso. Non si scherza con la salute ragazzi».

 

(foto di copertina: da Instagram Stories)

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