Mario Adinolfi nega che i gay si uccidano perché bullizzati per la loro omosessualità
29/01/2018 di Andrea Mollica
Mario Adinolfi ha dichiarato che in Italia non esistono suicidi strettamente legati alla bullizzazione degli omosessuali. Secondo il leader del Popolo della Famiglia, partito che alle regionali del Lazio correrà insieme al sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, chi si uccide non lo fa per mai per un solo motivo, e l’Italia non è un Paese dove i gay siano trattati male.
Mario Adinolfi nega che i gay si uccidano perché bullizzati per la loro omosessualità
Una dichiarazione molto controversa, e di oggettivo cattivo gusto: se è innegabile che il suicidio sia un atto provocato spesso da più cause, non si può negare in questo modo le problematiche vissute da chi subisce derisioni, isolamento e altri problemi per la sua omosessualità. Dolori personali che possono spingere anche all’atto estremo di togliersi la vita. Ai microfoni della Zanzara, come riporta Gisella Ruccia sul Fatto Quotidiano, Mario Adinolfi ha dichiarato come «I suicidi dei gay? Esiste la tragedia dei suicidi, che non può essere tradotta come un qualcosa dovuto a un solo problema. Ne sono toccato personalmente, perché la mia unica sorella si tolse la vita. Quando leggo che un gay si è suicidato perché bullizzato, ci credo poco perché questo non è un Paese omofobo che bullizza i gay. E’ esattamente tutto il contrario. E’ un Paese che magari bullizza gli obesi». Adinolfi ha definito assassini i medici che praticano gli aborti, annunciando che se il Popolo della Famiglia raggiungesse la maggioranza assoluta dei voti abolirebbe la legge 194 che consente l’interruzione di gravidanza. Un’altra provocazione di un leader di un partito che cerca di raccogliere i voti dell’anima più conservatrice del mondo cattolico.
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Mario Adinolfi, in linea con Sergio Pirozzi, ha poi ribadito la bontà di alcune norme approvate durante il fascismo, pur esprimendo un giudizio negativo sul regime di Benito Mussolini, nel corso dell’intervista alla Zanzara ripresa dal Fatto. Il giornalista e leader del Popolo della Famiglia ha fatto politica per lungo tempo, prima nella Dc, poi nel Partito popolare, e anche nel PD, di cui è stato parlamentare per alcuni mesi, uno dei pochi a sostenere Matteo Renzi nelle primarie perse contro Bersani a fine 2012. Dopo che era stato escluso dalle liste del Partito Democratico alle politiche 2013, Mario Adinolfi è tornato alla politica attiva fondando la formazione politica che ora guida, il Popolo della Famiglia.
Foto copertina: ANSA/GIORGIO BENVENUTI