Mario Adinolfi non ha mai augurato malattie a chi non usa il preservativo

La testata on line TPI, The Post Internazionale, ha pubblicato un articolo che riportava delle affermazioni di Mario Adinolfi sull’uso del preservativo e le malattie che si possono contrarre sessualmente. In particolare, sosteneva che Adinolfi in un certo senso augurasse le malattie a chi fa del sesso occasionale. Adinolfi ha scritto un lungo, anzi «intenzionalmente lungo», post su Facebook in cui chiarisce la sua posizione: «Mai pronunciato quelle parole».

Mario Adinolfi contro TPI: «Dichiarazione surreale,  un virgolettato acchiappaclick»

L’articolo è stato prontamente rimosso sia dal sito che dai social network. Ma il web non dimentica, e facendo una ricerca nemmeno troppo lunga, si possono trovare le tracce dell’articolo incriminato in cui venivano attribuite ad Adinolfi delle dichiarazioni controverse sul sesso occasionale, sull’uso del profilattico e sulle malattie sessualmente trasmissibili.

Mario Adinolfi si rivolge direttamente a Tpi

«Caro Giulio Gambino, direttore di The Post Internazionale (TPI)». Inizia così il lungo post di Mario Adinolfi che smentisce quanto riportato nell’articolo poi rimosso. Il presidente nazionale del Popolo della Famiglia spiega che la lunghezza «non internettiana» è voluta e intenzionale, per sottolineare la necessità di leggere attentamente parola per parola per non rischiare una figuraccia, come quella commessa da TPI. Le sue dichiarazioni, sostiene Adinolfi, sono state estrapolate da «un’intervista radiofonica (e quindi per fortuna registrata), in cui avevo parlato di Aids elogiando l’attività antidiscriminatoria compiuta dal deceduto professor Aiuti ai tempi in cui i sieropositivi venivano rappresentati anche negli spot istituzionali come persone circondate da un alone viola» scrive Adinolfi. Ebbene, le frasi utilizzate dal titolata sono state decontestualizzate, «in pochissimo tempo sulla pagina facebook il pezzo otteneva duemila like e centinaia di commenti, ovviamente contenenti pesantissimi insulti contro di me, la mia famiglia, mio padre e mia madre, mia moglie, le mie figlie, a vario titolo chiamati ad essere corresponsabili del mio modo di essere e delle mie dichiarazioni. Piccolo particolare, sono dichiarazioni che non ho mai fatto». Nel post Adinolfi spiega il suo punto di vista, chiarendo che durante l’intervista aveva affrontato sia il lato scientifico della questione, sia quello cattolico. «Io ho posto un tema. Non è una verità assoluta, è la mia opinione e forse meriterebbe un confronto, non un linciaggio fomentato da un titolo che qualcuno ha volutamente inventato affinché fosse scatenato il solito flame banalizzante da social network» continua Adinolfi.

Mario Adinolfi: «Incidente chiuso, fate attenzione»

L’articolo comunque è stato rimosso e le scuse sono state accettate. «Dopo un mio rimbrotto pubblico rivolto a Stefano Mentana che ha cointeressenze in TPI, ti sei scusato e mi hai chiesto di scrivere per precisare – continua Mario Adinolfi – Non ho nulla da precisare, è ovvio che io quelle parole non le ho pronunciate e è ovvio che non si fanno titoli con parole che non sono state pronunciate, come è ovvio che bisogna mettere un minimo di accuratezza anche nello scrivere un pezzo a tesi o di character assassination, non si possono inventare panzane». Ma alla fine, è bene quel che finisce bene: «Quindi, incidente chiuso. L’articolo è stato rimosso dalla pagina Facebook di Tpi e pubblicato con titolo modificato solo sul sito web. Bene, così» conclude Adinolfi, ma non prima di aver lanciato un altro sasso, stavolta sulla questione del giornalismo online e sulla verifica delle fonti:«Il tema, però, caro direttore, va oltre me. Questo brutto incidente ci insegna qualcosa sugli effetti di questo tipo di errore».

(Credits immagine di copertina: Davide Bosco/Pacific Press via ZUMA Wire)

IN RISPOSTA A UN DIRETTORE DEL WEBdi Mario Adinolfi Caro Giulio Gambino, direttore di The Post Internazionale (TPI),…

Gepostet von Mario Adinolfi am Montag, 14. Januar 2019

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