Le lacrime di Marco Carta da Barbara D’Urso per gridare la sua innocenza

06/06/2019 di Enzo Boldi

Come annunciato nei giorni scorsi, alla fine Marco Carta ha ‘voluto’ raccontare la sua verità – o la sua versione dei fatti – nel salotto del mercoledì sera di Barbara D’Urso. Il cantante sardo, fermato sabato scorso dagli addetti alla vigilanza della Rinascente di Milano insieme a una sua amica e accusato (inizialmente) del furto di sei magliette per un valore di 1200 euro, ha pianto in diretta mentre la conduttrice stingeva la sua mano e lo rassicurava. Marco Carta innocente o colpevole? Lui ha raccontato così quanto accaduto qualche giorno fa.

«Ero con una mia amica che conosco da molto tempo – ha raccontato Marco Carta da Barbara D’Urso -. Io avevo una busta con delle cose che avevo regolarmente pagato, con tanto di regolare scontrino. All’uscita de La Rinascente, però, gli addetti alla sicurezza hanno fermato entrambi e ci hanno obbligati a seguirli. Dopodiché ho visto che toglievano quelle magliette dalla borsa della mia amica. Ero allibito e sconcertato. Mi sembrava impossibile potesse accadere una cosa del genere. Dopo quei controlli ci hanno separato, ci hanno fatto salire su due macchine della polizia e ci hanno portato in cella».

Marco Carta innocente, in lacrime da Barbara D’Urso

Insomma, il Marco Carte innocente ha spiegato di non essersi accorto di quanto fatto dalla sua amica e si è detto sorpreso di vedere quelle sei maglie da 1200 euro nella borsa. «Sono stati dei momenti molto brutti. Ripetevo a tutti di essere una brava persona. Tutto fuorché un ladro, che è la cosa più brutta di questo mondo». Poi le lacrime e la reazione a quanto accaduto: «Sono molto scosso è difficile quando sei in un manicomio dimostrare che non sei pazzo». Lo stato d’animo, ha spiegato il cantante, è dovuto anche agli insulti social che gli sono piovuti addosso.

Il padre dell’amica accusa il cantante

Marco Carta innocente, anche se c’è chi nega tutto ciò. Si tratta del padre della sua amica – quella bloccata dalla polizia e che avrebbe (a questo punto il condizionale è d’obbligo) rubato le sei magliette. «Si è presa la responsabilità per salvare lui», ha detto l’uomo. Il gioco delle parti, o forse la verità. Sta di fatto che, come sottolineato anche dagli avvocati del cantante sardo, la donna ha confessato. Ora lui dovrà rimanere a disposizione dei giudici e comparire nel processo che prenderà il via il prossimo 20 settembre. L’accusa è quella di furto aggravato.

(foto di copertina da diretta ‘Live – Non è la D’Urso’)

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