L’infermiere Marco Bellafiore: «Veniteme a di’ che non ce n’è Coviddi, in una tuta a 30 gradi ce stiamo noi»

Il post di sfogo dopo l'aumento dei contagi

15/08/2020 di Redazione

Un post che ha ottenuto quasi diecimila condivisioni in poche ore e che riguarda l’attuale situazione in Italia, con il coronavirus che sta tornando a preoccupare e schiere di ragazzi che continuano ad avere un atteggiamento piuttosto superficiale. Per questo Marco Bellafiore, infermiere romano, ha voluto sfogarsi su Facebook parlando dei suoi stati d’animo, soprattutto oggi dopo aver visto una serie di ragazzi – in un servizio del Tg1 andato in onda nella serata di ieri – totalmente indifferenti alla diffusione del contagio, con tanto di ripresa del tormentone estivo «Non ce n’è Coviddi».

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Marco Bellafiore e il post su Facebook di sfogo contro i superficiali del coronavirus

«L’ultima volta che ho avuto bisogno delle mutande di ricambio probabilmente avevo 3/4 anni e all’asilo ancora mi pisciavo addosso – ha scritto su Facebook -. Questa volta, dopo quasi 5 ore di turno bardato dentro che me so sudato pure l’acqua del battesimo, c’avevo le mutande talmente fraciche che da grigie so diventate nere. Veniteme a dì che è tutto ok, che non ce n’è coviddi, che stasera annamo a ballà. Intanto, a 30 gradi e con una tuta da centro dimagranti sobrino, ce stamo noi, non voi. Tanto che ve frega, mica mi capiterà di stare con un tubo in gola a cagarmi addosso mentre una macchina respira per me. Vai sereno zi, a te non capita. E se capita, ci sono gli str… che per un’indennità di quasi 100 euro (lorde) al mese, si fanno turni interi in stile palombaro grondando acqua tipo che ce poi fa rafting quando se levamo la tuta. Ma no, a te non capita, dai. C….tene delle regole. E intanto noi se respiramo la stessa aria calda dentro una mascherina per ore per i ca… vostri. Andate in vacanza va, che io ancora nn ce so andato. Sarà per questo che so un po’ polemico».

Eppure, c’è chi non ha condiviso i toni e le modalità con cui è stato diffuso questo messaggio. Nei commenti in tanti l’hanno accusato semplicemente di cercare visibilità e di non citare alcun dato sul contagio attuale negli ospedali italiani. Lo scopo del messaggio non era divulgativo ma, appunto, era un semplice sfogo nei confronti di una situazione che sembra diventare preoccupante, soprattutto dopo i numeri delle ultime ore.

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