Marcello Foa e l’associazione dei No Euro: la precisazione
04/03/2019 di Enzo Boldi
Marcello Foa non eserciterà la funzione di presidente dell’associazione No Euro Asimmetrie. Si era diffusa la voce che il giornalista, molto vicino a Matteo Salvini – con tanto di figlio nello staff del ministro – fosse stato promosso alla guida di Asimmetrie, l’associazione di No Euro fondata da Alberto Bagnai e che al proprio interno conta figure e nomi di spicco della dottrina contro la moneta unica. A lanciare la notizia era stato L’Espresso che aveva parlato di una vera e propria sorpresa.
In realtà, nel corso della giornata, Asimmetrie ha rilasciato una nota in cui ha spiegato bene la sua attuale situazione:
A seguito delle dimissioni del Presidente Alberto Bagnai, accolte dal Consiglio Direttivo il 27 dicembre 2018, e delle dimissioni del Vicepresidente Marcello Foa e del Segretario Paolo Cianciabella, rassegnate il 28 dicembre 2018, il consiglio direttivo è decaduto ai sensi dell’art. 26 dello Statuto dell’associazione. Si precisa pertanto che il dott. Marcello Foa non ha mai esercitato le funzioni di Presidente dell’associazione, in quanto dimissionario. L’ordinaria amministrazione è stata assicurata ai sensi del medesimo articolo dal consigliere superstite, il dott. Luca Centra, anch’egli dimissionario. L’assemblea ordinaria dei soci, convocata in data 10 febbraio 2019 ai sensi del medesimo articolo, ha provveduto al rinnovo delle cariche sociali. Sono stati quindi eletti il nuovo presidente, Prof. Benedetto Ponti, e i due membri del nuovo board, il dott. Vladimiro Giacché e il Prof. Avv. Giuseppe Sigillò Massara.
Innanzitutto sembra inspiegabile il passaggio di consegne fatto da Alberto Bagnai, presidente della Commissione Finanze al Senato ed eletto nelle file della Lega a Palazzo Madama. Asimmetrie, infatti, era una sua creatura, ma l’economista ha deciso di lasciare il passo. L’accordo era stato trovato già alla fine del 2018, ma è stato ratificato solo la scorsa settimana.
Marcello Foa ex vicepresidente dei No Euro
L’Espresso prova a motivare la scelta di Bagnai di lasciare la guida di Asimmetrie dietro al nuovo ruolo politico che ha ottenuto alle scorse elezioni, spiegando come dallo scorso 4 marzo (o da quando si è instaurato il governo gialloverde) le sue dichiarazioni anti-euro si siano mitigate. E, forse, proprio per evitare conflitti con il suo ruolo istituzionale, ha deciso di lasciare la palla.
L’associazione Asimmetrie e i suoi nomi di rilievo
L’Espresso, nel pomeriggio, aveva scritto: «Bagnai ha fatto un passo indietro lasciando la presidenza del centro studi all’amico Marcello Foa, un sovranista dal doppio passaporto, italiano e svizzero, fino alla scorsa estate amministratore delegato del gruppo elvetico Corriere del Ticino. Il comitato scientifico di Asimmetrie riunisce i nomi più noti del movimento noeuro nostrano. C’è il ministro degli Affari europei Paolo Savona, designato per il vertice della Consob, il sottosegretario Luciano Barra Caracciolo, il deputato leghista Claudio Borghi, per citare solo tre dei nomi più no».
(foto di copertina: ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO)