Marattin a Scanzi: «Non ti piaccio con la barba?». E il giornalista: «Inguardabile, ho altri gusti»

09/01/2020 di Redazione

«Marattin, non ti ho interrotto prima. E se lo avessi fatto, ti avrei fatto un piacere visto che sei inguardabile e inascoltabile». A pronunciare queste parole è Andrea Scanzi in collegamento con Otto e Mezzo. Il destinatario è il deputato di Italia Viva Luigi Marattin che, fino a quel momento, aveva pesantemente contestato le opinioni del giornalista del Fatto Quotidiano. «Ah sì? – ha risposto Marattin – Non ti piaccio con la barba?». Insomma, lo scontro Marattin-Scanzi – ben lontano dal restare su toni pacati – anima la puntata di Otto e Mezzo, talk show preserale di Lilli Gruber.

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Marattin-Scanzi, dibattito surreale a Otto e Mezzo

Ovviamente, Scanzi ribatte alla provocazione di Marattin che, oltre a pronunciare quelle parole sulla barba, si passa anche una mano sul volto, quasi a voler enfatizzare ancora di più la frase appena proferita. «Non mi riferivo a criteri estetici – ha risposto Scanzi -: sei inguardabile contenutisticamente (sic!). Ho ben altri gusti».

Dopo quest’ultima frase, Marattin sembra perplesso e sembra voler alludere a qualcos’altro. Tanto che è lo stesso Scanzi a contrattaccare: «Ti assicuro che è proprio così».

Ma come siamo arrivati a tutto questo? Nelle battute iniziali della trasmissione – che vedeva tra gli ospiti anche l’attonito editorialista del Corriere della Sera Massimo Franco – si era parlato delle tematiche più calde sul fronte della politica interna. Dalla riforma della prescrizione, voluta dal M5S e osteggiata da Italia Viva, fino ad arrivare al reddito di cittadinanza e agli ultimi dati sull’aiuto nella lotta alla povertà forniti dall’Inps.

Le ragioni dello scontro Marattin-Scanzi

Secondo Marattin, lo stesso presidente Tridico – intervistato dal quotidiano La Stampa – avrebbe ridimensionato la portata delle sue dichiarazioni pro-reddito di cittadinanza. Per questo il deputato di Italia Viva ha invitato Scanzi a documentarsi e a leggere. Nell’ultima parte della conversazione, tuttavia, la situazione sembra essere sfuggita di mano: «Marattin, tu e il tuo partito in natura non esistete – ha detto Scanzi -: voi dovreste stare con Berlusconi. I renzisti e i forzisti sono la stessa cosa. Con Leu, Pd e M5S tu sei a disagio. Ma resti al governo per difendere la poltrona, perché se andaste al voto, non vi voterebbe neanche il gatto».

Per fortuna, la pubblicità e il Punto di Paolo Pagliaro hanno contribuito a riportare l’apparente serenità in studio.

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