La mappa dei data center di Aruba in Italia

Per il momento, ce ne sono 4. Tutti con caratteristiche differenti, ma in grado di realizzare un grande network

03/10/2024 di Enzo Boldi

Il primo e il secondo in Toscana. Il terzo – il più grande – in Lombardia. Il quarto e ultimo (ma solo per ora) è stato inaugurato a Roma mercoledì 2 ottobre 2024. Anche se può sembrare molto ridotta, la mappa dei data center di Aruba in Italia racconta di una rapida evoluzione dell’azienda nata a Firenze nel 2024. Ma anche quella necessità – per rendere fruibili la maggior parte degli strumenti e servizi digitali (in attesa di un reale e concreto impatto dell’intelligenza artificiale) – di creare dei collegamenti e limitare al massimo quelle aree grigie che – nell’era della tecnologia “sempre e comunque” – rischiano di rappresentare una zavorra per il Paese.

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Dunque, dopo il T1, T2 e T3, ecco arrivare il T4. Dopo la Toscana e la Lombardia, un nuovo grande centro – un vero e proprio Campus – ha aperto le porte a Roma. Una mossa propedeutica ad altri investimenti dello stesso tipo anche nel Mezzogiorno e nel Sud Italia, perché la tecnologia di oggi e (soprattutto) quella di domani si basa sull’archiviazione e l’elaborazione dei dati. Questo è il fulcro della digitalizzazione di un Paese che, troppo spesso, ha affidato questo delicato compito a soluzioni straniere messe a disposizione (ovviamente a pagamento) dai grandi attori delle multinazionali americane.

Mappa data center Aruba, dove sono?

Come spiegato nel video di presentazione dell’Hyper Cloud Data Center di Aruba a Roma – all’interno del Tecnopolo Tiburtino -, questa infrastruttura è interconnessa con gli altri data center che fanno parte dell’azienda toscana: i primi due ad Arezzo, il terzo (quello con maggiore potenza e capacità IT) a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo. Ma non c’è solo questo. Ci sono collegamenti anche con i principali Internet Exchange d’Italia attraverso un sistema ultra-ridondato di collegamenti. Dunque, parliamo di un sistema che permette di processare una quantità pressoché infinita di dati sui server cloud, aumentando anche la velocità di trasferimento.

Per il momento, il data center di Roma è solamente alle prime fasi. Nel corso dei prossimi anni, infatti, saranno aperti anche altri data center – sempre nel Tecnopolo Tiburtino – per implementare le capacità di calcolo e archiviazione all’interno del Campus. Il prossimo, per esempio, dovrebbe aprire già a metà del 2025. Sarà un punto di riferimento per il Centro-Sud, con una mappa che ha l’ambizione di allargarsi anche nelle Regioni meridionali dell’Italia, dove le infrastrutture tecnologiche sono poche. E anche obsolete.

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