Omicidio Varani, Manuel Foffo era «capace di intendere e volere»

24/07/2019 di Enzo Boldi

Luca Varani è stato ucciso razionalmente da Manuel Foffo. Lo scorso 3 luglio la Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva a 30 anni di carcere il 29enne studente fuori corso in giurisprudenza per l’omicidio del 23enne nella casa di via Igino Giordani 2, nel quartiere Collatino, a Roma. Era capace di intendere e volere, quindi, anche per i giudici ermellini che hanno confermato quanto deciso già dalla Corte di Appello.

Non c’è nessuno «spazio a dubbi di sorta sulla capacità di intendere e volere» di Manuel Foffo «nel momento in cui, d’intesa con Marco Prato, decideva di uccidere Luca Varani». È quanto scritto dai giudici della prima sezione della Corte di Cassazione nella sentenza dello scorso 3 luglio. Il testo con le motivazioni è stato depositato oggi e i giudici hanno, di fatto, confermato i motivi che hanno confermato la condanna ai danni del 29enne nel processo d’Appello.

 La condanna per l’omicidio Varani

Luca Varani era un 23enne di origine macedone, ma adottato da una famiglia romana che vive a La Storta, zona periferica a Nord della Capitale, che lavorava in un’officina meccanica. La notte tra il 3 e il 4 marzo morì nell’appartamento di Manuel Foffo, il 29enne che viveva via Igino Giordani 2, nel quartiere Collatino. Dopo aver confessato l’omicidio ai suoi genitori, con la sponda di un altro ragazzo (Marco Prato), l’uomo confessa l’omicidio durante un interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Piazza Dante a Roma.

I racconti di Manuel Foffo

Manuel Foffo confessò di aver ucciso Luca Varani al termine di un festino avvenuto nella sua abitazione e durato circa tre giorni. In quelle ore ci sarebbe stato uno smodato uso e abuso di droghe e alcol. Illazioni di ricatto sessuale e la ricerca di mezzi per ucciderlo. Un racconto dal sapore folle, forse per ottenere l’infermità mentale. Ma la Cassazione ha confermato che Manuel Foffo, al momento dell’uccisione del 23enne, era in grado di intendere e volere.

(foto di copertina: ANSA/ GIORGIO ONORATI)

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